
L’Eta annuncia il cessate il fuoco.
Il gruppo di ribelli separatisti baschi, ha annunciato oggi un cessate il fuoco permanente, ma il governo spagnolo sostiene che la dichiarazione non sia sufficiente e non rappresenti quanto richiesto dalle autorità.
Il governo ha chiesto all’Eta, che è stata pesantemente indebolita dagli arresti e dai raid della polizia dopo 50 anni di attacchi armati, di rinunciare alla violenza e di deporre le armi. Il movimento separatista aveva annunciato oggi un cessate il fuoco permanente con un comunicato in lingua inglese riportato dal quotidiano di lingua basca Gara sul suo sito Web, tre mesi dopo l’annuncio di uno stop ai suoi attacchi armati.
Il gruppo, che ha ucciso più di 850 persone in mezzo secolo di lotta armata per uno Stato indipendente nel nord della Spagna e nel sud della Francia, era stato indebolito, oltre che dagli arresti, anche dall’aumento dei consensi tra i baschi per una politica basata sulla legalità.
“L’Eta ha deciso di dichiarare un cessate il fuoco generale e permanente, che sarà verificabile dalla comunità internazionale”, si legge in un comunicato in lingua inglese sul sito www.gara.net.
“Questo è il fermo impegno dell’Eta nel processo verso una risoluzione permanente e verso la fine di un confronto armato”, si legge nel comunicato.
Le voci su questa decisione da parte dell’Eta erano circolate per la prima volta già a dicembre, ma il vice primo ministro Alfredo Perez Rubalcaba aveva già ripetutamente ribadito che la posizione del governo non sarebbe cambiata in seguito ad un’eventuale dichiarazione di cessate il fuoco.
“Questa cosa della tregua non funziona più”, aveva detto Rubalcaba ai giornalisti dopo un meeting di governo.
L’Eta ha infranto i cessate il fuoco diverse volte in passato, l’ultima nel 2006 quando la tregua fu bruscamente interrotta dagli attacchi mortali all’aeroporto di Madrid.
I passati cessate il fuoco erano stati giudicati dagli analisti come un tentativo, da parte del gruppo, di riorganizzarsi in vista di nuovi attentati.