- “Centinaia di amministrazioni comunali si sono viste costrette ad emanare ordinanze per dichiarare non potabile l’acqua dei propri territori a causa della presenza di arsenico fuori dai limiti di legge. Una decisione difficile ma obbligata per non mettere a rischio la salute dei cittadini.Occorre uscire dall’emergenza ma cosa sta facendo la Regione?”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, consiglieri regionali della Federazione della Sinistra.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea –proseguono- hanno già dato indicazioni di ridurre la soglia massima di arsenico nelle acque erogate per il consumo umano, soglia che finora si attestava a 10 microgrammi al litro.
Ma nella nostra regione –continuano- ci sono comuni nelle cui acque è presente il metallo fino a 50 microgrammi al litro. Comuni che fino a qualche mese fa potevano dichiarare la potabilità delle proprie acque affidandosi ad un decreto della Regione Lazio che derogava ai limiti di legge”.
“Vorremmo sapere dall’Assessore Mattei –concludono i consiglieri- in che modo la Giunta sta impegnando gli 8 milioni di euro destinati a ridurre i quantitativi del minerale tossico presenti nelle falde, fino a quando durerà questo periodo transitorio di difficile gestione per molte amministrazioni comunali e quali risorse si intende riservare per la potabilizzazione delle reti idriche”.