
Pierluigi Bersani
Dieci milioni di “vai a casa”.
E’ l’obiettivo di Pierluigi Bersani per l’8 marzo, festa della donna.
“Siamo l’unico partito – ha detto Bersani – che si occupa dell’Italia e parla dei contenuti ma sui giornali siamo accusati di non averne. Ma noi non ci preoccupiamo perché i contenuti hanno la testa dura”.
“Noi non abbiamo il calendario, ma sappiamo che il passato sta passando e non possiamo consentire che si apra un vuoto davanti a questo Paese. Questa è la nostra responsabilita’: oltre Arcore è l’Italia”.
“La voce dell’Italia è scomparsa dal mondo e di questo le classi dirigenti dovrebbero preoccuparsi – ha detto Bersani – L’Italia è uno dei dieci Paesi più ricchi del pianeta, ma la sua voce è scomparsa dalle cose del mondo. Però noi siamo entrati nelle barzellette del mondo, a Taiwan, in Giappone o al carnevale di Rio, dove si apprestano a ridere di noi e di Berlusconi”.
“In tutto il mondo – ha aggiunto – si discute di come gli italiani possano sopportare tutto questo, ma gli italiani non sono quelli delle barzellette”.
“Noi maschi saremo con le donne il 13 in piazza, se non altro perché conosciamo le nostre mogli, le nostre compagne, le nostre figlie e le nostre amiche e le rispettiamo, e non accettiamo che siano vendute o comprate” ha detto Bersani, provocando una standing ovation della platea.
“Qui non è questione di magistratura – ha aggiunto tra gli applausi scroscianti – qui non è accettabile che arrivi questo insegnamento alle nuove generazioni”. La platea ha interrotto il discorso del segretario con un lunghissimo applauso, al termine del quale Bersani ha replicato soddisfatto: “Bene, vedo che la pensiamo alla stessa maniera”.