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“Non sono fuggito, sono a Tripoli”

<p> Muammar Gheddafi</p>

Muammar Gheddafi

“Non sono fuggito. Sono a Tripoli”.

Così Muammar Gheddafi questa notte in un’apparizione lampo di appena ventidue secondi sulla tv libica.
La prima a una settimana dallo scoppio della rivolta contro il suo regime, per annunciare di persona di trovarsi a Tripoli e non in Venezuela, e confutare quello che dicono “quelle televisioni che dipendono da cani randagi”.

Le immagini diffuse dalla tv libica mostravano il colonnello Gheddafi con un mantello e un ombrello in mano, mentre saliva a bordo di un fuoristrada nella sua residenza-caserma di Bab Al Azizia.

Il ministro degli esteri britannico, William Hague, aveva dichiarato, ieri, a margine di una riunione a Bruxelles che Gheddafi aveva probabilmente abbandonato il suo Paese per far rotta verso il Venezuela.
Continua, intanto, la violenta repressione di Tripoli. Bombardata la folla in piazza. Solo ieri sono stati oltre 250 i morti. Il premier Silvio Berlusconi ha parlato di “inaccettabile violenza”.

Oggi a Palazzo Chigi vertice tra il premier e i ministri dell’Interno, degli Esteri, della Difesa e dello Sviluppo economico su crisi libica e immigrazione.