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“Dimostrerò il complotto su di me in tribunale”

</p> <p>Silvio Berlusconi</p>

Silvio Berlusconi

“Questo processo Ruby non si farà se io non sarò sempre presente”. Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, ben deciso a spettacolarizzare ogni seduta di quella che considera “la più grande e ingiusta delle persecuzioni giudiziarie ingiuste ordite in questi anni contro di me”.

Che però vuole sfruttare fino in fondo, in vista della casuale, ma assai utile, coincidenza elettorale: “Da quell’aula di tribunale, ogni volta, a ogni udienza, dimostrerò agli italiani a che punto è arrivato il complotto contro di me”.

I sondaggi, già avviati con solerzia, sfruttano i primi risultati e parlano chiaro: se il Cavaliere si difende “nel processo”, e parla davanti ai giudici, il suo share aumenta vertiginosamente.

Quando Ghedini sale le scale verso la stanza di Livia Pomodoro, il capo del tribunale di Milano, tutto questo lo sa a menadito. E alla presidente, cui chiede un calendario “compatibile con gli impegni di un premier”, offre un solo giorno a settimana. Così dicono che le abbia detto: “Lei capisce, l’uomo al vertice del governo, dalla sua agenda affollata di impegni, non può mettere a disposizione dei processi più di una giornata, anche tutta, dalle 9 alle 21, ma null’altro”.