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Papilloma virus, vaccino importante

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The Lancet ha pubblicato uno studio sul Papilloma virus (Hpv) affermando che il vaccino funziona e riduce il rischio del 50% delle lesioni alla cervice che poi provocano il tumore all’utero.

Lo studio è stato fatto in Australia ed è stato dimostrato un calo delle lesioni dello 0,42% sulle ragazze di 18 anni.

Nel 2007 è stata aperta un campagna per il vaccino sia in Australia che in Italia e proprio qui, stando ai dati dell’Istituto superiore di sanità, solo nel 2010 c’è stata una copertura del 59% sulle ragazze nate nel 1997. Inoltre nel nostro Paese le vaccinazioni sono gratuite per le bambine di 12 anni.

Per le donne adulte che non possono effetturae il vaccino è consigliato, invece, fare un Pap test periodico per evitare che si manifesti il cancro al collo dell’utero, ma sono ancora poche le persone che si sottopongono a questa visita. E i casi di carcinoma cervicale in Italia sono ancora più di tremila ogni anno.

“Proprio per questo – speiga Paolo Bonanni, docente di Igiene all’Università di firenze – il vaccino è fondamentale perché diventa un utile strumento di prevenzione”.

“I due ceppi altamente oncogeni presenti in entrambi i vaccini, 16 e 18, sono responsabili di circa il 70 per cento dei cancri della cervice uterina – spiega ancora Bonanni – Misurando la riduzione delle lesioni pre-cancerose, tappa obbligata verso il cancro, ci si è resi conto che sono di più di quanto ci si potrebbe attendere se i vaccini prevenissero solo le lesioni da Hpv 16 e 18. Vuol dire che i vaccini proteggono anche contro altri tipi di Hpv imparentati con 16 e 18, portando la percentuale dei cancri cervicali prevenuti presumibilmente oltre l’80%, sia pure con diversa capacità di protezione nei confronti di diversi tipi di Hpv simili a 16 o a 18“.