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Chiesto non luogo a procedere per Fede e Mora

<p>Emilio Fede</p>

Emilio Fede

Rubygate, chiesto non luogo a procedere per Emilo Fede e Lele Mora.

E’ stato il turno della difesa, questa mattina, alla nuova udienza per il processo Ruby al tribunale di Milano.

I legali Gaetano Pecorella e Nadia Alecci, che assistono Emilio Fede, hanno chiesto che il procedimento sia trasferito a Messina. E’ qui che, secondo l’accusa, il direttore del Tg4 avrebbe adescato Ruby, durante un concorso di bellezza.

Una tesi che gli avvocati della difesa respingono accanitamente: il giornalista, hanno detto i legali in aula, è estraneo alle accuse di favoreggiamento e induzione alla prostituzione perché non ha mai portato Ruby ad Arcore, né tantomeno l’ha costretta a vendersi. Inattendibili, inoltre, sempre secondo i difensori di Fede, sia Ambra Battilana che Chiara Danese. Le ragazze parteciparono entrambe alle feste ad Arcore, per poi costituirsi parte civile per il danno di immagine dovuto al fatto di essere considerate delle escort. Tutte e due, ha incalzato la difesa, avrebbero inviato sms molto amichevoli a Fede, dopo i festini. Di diverso avviso i legali di parte civile per Ambra e Chiara, secondo i quali i racconti delle ragazze sono precisi e puntuali e “si impone il rinvio a giudizio”.

Quanto a Mora, la sua difesa, oltre a chiedere il non luogo a procedere, ha avanzato un’eccezione di nullità del rinvio a giudizio, per omesso deposito di alcuni atti.

Il processo proseguirà con l’udienza del 13 luglio, quando parlerà la difesa di Nicole Minetti.