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Tremonti: “Non mi dimetto”

Giulio Tremonti

Tremonti: “Non mi dimetto”.

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è impegnato negli incontri di Washington e sembra non considerare le esternazioni del premier che lo vorrebbero fuori dai giochi.

Da Roma continuano a rimbalzare voci di sue imminenti dimissioni, amplificate, oltre che dalle propaggini velenose del caso Milanese, anche dall’irritazione della squadra dei ministri che, in sua assenza, per l’ennesima volta si è vista scodellare l’aggiornamento del Def per un’approvazione a scatola chiusa. Ma Tremonti non risponde alle provocazioni e continua ad affermare di non volersi assolutamente dimettere.

“La situazione è complicata nel mondo ed è complicata in Europa. Anzi è l’Europa che causa preoccupazione – dice Tremonti facendo il punto sulle vicende economiche -. Nel 2008 a Washington al G-20 ci fu la capacità di contenimento della crisi e dopo l’autunno del 2008 la crisi fu in qualche modo gestita. Adesso la crisi si ripropone sotto forma di crisi dell’Europa. L’Europa, in altre parole, è l’epicentro e la crisi si risolve solo se la Germania si mostrerà meno incerta. Se ha il coraggio di investire sull’Europa, per il bene dell’Europa e anche per il bene della Germania”.

Tremonti, comunque, non ha nessuna intenzione di dimettersi e ritiene anche di essere in una posizione che, se non è di forza, almeno è ben protetta: “Berlusconi – sostiene – non può farlo perché, come spiega sempre, non ha poteri. E in effetti non ha il potere di allontanare i ministri. Ci provi il Parlamento, se vuole. Basta votare una mozione con una sfiducia individuale, vediamo se hanno la forza”.

Tremonti, poi, replica anche indirettamente a Berlusconi: “Vedo che non ha smentito le frasi riportate dai giornali, dice che io vado per il mondo a rovinare la credibilità dell’Italia: ma mi pare che ci sia già chi lo fa, per la verità”.