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Scajola a capo dei frondisti del Pdl

Un cambio di rotta immediato, il rilancio dell’economia e una nuova legge elettoral What Are The Signs My Ex Wont Take Me Back [1] e. E soprattutto: il passo indietro e l’indicazione del successore.

È la richiesta contenuta nel documento allo studio del drappello di parlamentari frondisti e rivolto a Silvio Berlusconi.

Un testo quasi pronto ma congelato, in attesa del nuovo incontro, previsto per giovedì, tra il segretario del Pdl Angelino Alfano e Claudio Scajola.

I giornali della destra lo chiamano “piano per il ribaltone” e definiscono i frondisti “un drappello di disperati”, “congiurati democristiani pronti a pugnalare alle spalle il premier”.

Il manifesto dei rivoltosi esordisce con grandi attestati a Silvio Berlusconi, “protagonista assoluto nella politica italiana, a partire dal ’94″. Lodi sperticate seguite dalla richiesta di una svolta, con l’allargamento della coalizione, misure economiche immediate e una nuova legge elettorale. Richiesta, quest’ultima, non casuale, visto che da giorni pare che Berlusconi e Bossi accarezzino l’idea di andare alle urne a marzo, con l’attuale legge elettorale.

I frondisti chiedono a Berlusconi di essere “protagonista fino in fondo”, di prendere l’iniziativa o di passare la mano, perché “solo così il Paese si salverà”. E si salverà, sussurrano, passando lo scettro del comando a Gianni Letta o a Renato Schifani.

La rivolta è comincia ufficialmente mercoledì sera, a pochi passi da Montecitorio. Intorno a Claudio Scajola sono in 16, delusi, indignati, scontenti. C’è chi chiede a gran voce la rottura, chi vuole un Berlusconi bis, chi spinge per gruppi autonomi in Parlamento. Scajola fa parlare e media. A distanza di tre giorni, il documento è ancora fantasma.

 

What Are The Signs My Ex Wont Take Me Back [1]