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Un protagonista del giornalismo italiano

Giorgio Bocca

- Un protagonista del giornalismo.

Bocca ha partecipato all’evoluzione del giornalismo italiano a partire dal primo dopoguerra. All’inizio si occupava di cronaca.

Avendo partecipato alla guerra partigiana nelle formazioni di Giustizia e Libertà ha poi mosso i primi passi, nell’immediato dopoguerra, nel foglio dell’omonima organizzazione, a Torino.
Successivamente le sue cronache hanno dovuto tener conto della Guerra Fredda e delle sue ripercussioni interne, che crearono un clima di tensione non indifferente anche in Italia. In seguito Bocca è stato un testimone e un lucido narratore del cosiddetto “Boom” degli anni ’60 a cui ha coniugato inchieste sociali e servizi di vario tipo. Ha anche attraversato i momenti difficili del giornalismo degli anni ’70, sottoposto al ricatto terroristico (numerosi giornalisti furono infatti assassinati e gambizzati) e lacerato da rivendicazioni sociali nonché dall’imperante crisi economica.

Le tappe della sua carriera sono state: redattore alla “Gazzetta del Popolo”, nel 1954 è a Milano all’”Europeo”, poi inviato del “Giorno” di Enrico Mattei diretto da Italo Pietra. È stato nel 1975 tra i fondatori di “Repubblica” e, oltre all’attività di editorialista sul quotidiano, tiene sull’”Espresso” la rubrica “L’antitaliano”.
Per le reti Fininvest, a partire dal 1983, ha ideato e condotto una serie di programmi giornalistici: “Prima pagina”, “Protagonisti”, “2000 e dintorni”, “Il cittadino e il potere”.

È stato anche opinionista di “Dovere di cronaca” e “Dentro la notizia”.

Nel 1989 ha condotto per Canale 5 un’inchiesta giornalistica sul terrorismo italiano e internazionale degli anni ’70-’80 dal titolo “Il mondo del terrore”.
Come storico e testimone del proprio tempo ha pubblicato con Mondadori numerosi saggi, tra i quali: “Storia dell’Italia partigiana”, “Palmiro Togliatti”, “Il provinciale”, “Il viaggiatore spaesato”, “Voglio scendere!”, “Il secolo sbagliato”.