Befera: “Noi facciamo solo il nostro dovere”

Attilio Befera
Befera: “Noi facciamo solo il nostro dovere”.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, contestato dopo la vicenda di Cortina d’Ampezzo, viene difeso dal presidente del Consiglio e se ne compiace.
“Noi facciamo solo il nostro dovere – dice Befera-. E lo facciamo sulla base delle leggi votate all’unanimità, da tutto il Parlamento. E continueremo a farlo, perché questo Paese deve decidere da che parte stare: con o contro lo Stato di diritto”.
Il 42% dei possessori di barche di lusso, il 31,7% di proprietari di auto di altissima cilindrata e il 25,7% degli intestatari di aerei da diporto dichiarano redditi inferiori ai 20 mila euro l’anno. Le categorie del lavoro autonomo denunciano in media 18 mila euro l’anno, contro i 25 mila euro denunciato dal lavoro dipendente.
La Guardia di Finanza fa un blitz a Cortina, scopre che su 133 possessori di auto di lusso 100 dichiarano meno di 30 mila euro e fa lievitare fino al 400% il volume dei ricavi di negozi e commercianti certificati dall’emissione di scontrini e ricevute fiscali. Di fronte a questo scandalo della democrazia, che destabilizza le fondamenta del patto sociale e altera le basi del libero mercato, succedono due cose incredibili. Un pezzo di Paese grida all’”oppressione fiscale”. E un pezzo di Parlamento difende i “ladri” e accusa le “guardie”.
Befera è preoccupato: “C’è stata tanta, troppa leggerezza in questi giorni, nel commentare questi episodi. Per questo ora ringrazio il presidente del Consiglio, per la posizione molto forte che ha preso a Reggio Emilia. Noi facciamo solo il nostro dovere, nei confronti di contribuenti che spesso non lo fanno”.
“Questo Paese – sottolinea Befera – deve davvero scegliere se continuare sulla strada di questi ultimi anni, o tornare a praticare la legalità e il senso civico. Prima di tutto, dobbiamo ricordarci sempre che le imposte servono a finanziare i servizi di cui tutti i cittadini beneficiano, dagli ospedali alle scuole. E per questo io credo che chi evade le tasse commette un vero e proprio furto nei confronti di tutti noi. E aggiungo che chi non paga tasse e contributi viola la concorrenza, e fa un danno enorme agli imprenditori onesti, e quindi all’intero sistema economico”.
Per questo i “blitz” in stile Cortina “non si fermeranno, ma anzi andranno avanti”, annuncia Befera. Le prossime missioni della Guardia di Finanza scatteranno da febbraio. E si concentreranno nelle località turistiche più rinomate, soprattutto quelle invernali, a caccia dei “soliti ignoti” del fisco.
Resta da dire che anche Equitalia ha commesso e commette molti errori, dalle “cartelle pazze” ai pignoramenti indiscriminati, spesso a danno di contribuenti non possono pagare per le difficoltà economiche in cui si trovano e per l’avidità delle banche che chiudono i rubinetti del credito. Sono problemi seri, anche questi, che non possono essere sottovalutati.
Befera non si sottrae, ma ripete che “su 10 milioni di cartelle esattoriali emesse ogni anno, i casi di errore non sono più di 1.000″. Vanno evitati, Equitalia si impegna a farlo. Ma considerare queste “eccezioni come un sistema è ingiusto e sbagliato”. Per questo i controlli andranno avanti. Quelli a tavolino, che si sono sempre fatti e si continueranno a fare. Ma anche quelli sul territorio, perché hanno “un evidente effetto-deterrenza”, come dimostra il blitz cortinese, che ha convinto decine di esercenti e ristoratori a fare quello che altrimenti non avrebbero mai fatto: battere uno scontrino, emettere una ricevuta fiscale. “Gesti normali – chiosa Befera -, in una sana democrazia politica ed economica”.