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Liberalizzazioni, al via il piano Monti

Mario Monti

Liberalizzazioni, al via il piano Monti.

“E’ andata benissimo, poi sentirete Monti”. Sono le parole di Fabrizio Barca, ministro per la coesione territoriale, uscito per primo dalla riunione di ottto ore nel corso della quale il consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto sulle liberalizzazioni. Tutte le misure sono state contenute in un unico decreto legge.

“Un pacchetto di riforme strutturali”. Lo ha definito Mario Monti aprendo la conferenza stampa. Per quanto riguarda il terzo grande ostacolo, “la complicazione delle procedure amministrative in tutti i campi”, il governo procederà con un nuovo decreto la prossima settimana mirato alla semplificazione amministrativa.

Monti ha spiegato che il decreto, dopo il cosiddetto Salva-Italia, interviene sul problema della crescita per creare “più spazio per i giovani e per il merito, meno per le rendite e i privilegi” che sono tasse occulte” imposte ai cittadini.

Il ministro Corrado Passera è stato il primo a fare esempi delle aree di intervento, citando il settore della distribuzione dei carburanti, le misure per favorire le piccole imprese operanti nel settore dei servizi pubblici e del trasporto, la separazione fra il soggetto che fornisce il gas (Eni) e quello che gestisce la rete distributiva del gas (Snam). Separazione che consentirà “nuovi investimenti e un taglio dei costi” per i cittadini.

Passera ha poi annunciato la sospensione per novanta giorni del cosiddetto Beauty contest, la precedente gara per l’assegnazione gratuita delle frequenze tv, per valutare nel frattempo una diversa procedura redditizia per le finanze pubbliche.

“Abbiamo istituito una nuova figura di società per i giovani – ha spiegato poi il sottosegretario Antonio Catricalà – : la società semplificata a responsabilità limitata. Basterà un euro di capitale e non sarà necessario l’intervento del notaio”.

Catricalà ha spiegato che inoltre che il decreto renderà più semplice per i consumatori procedere con la class action, mentre ha confermato che le aziende di trasporto ferroviario non saranno più obbligate ad aderire al contratto nazionale dei ferrovieri.

“Abbiamo valutato attentamente in Cdm le ragioni della protesta – ha detto Catricalà in riferimento ai taxi – e su un punto abbiamo convenuto con loro: la concentrazione delle licenze in mano a un singolo può portare a dominanza. Questo punto è stato eliminato dal testo perché non è nell’ottica della concorrenza accentrare il numero delle licenze”.

Per il resto, il governo ha “scelto di affidare l’analisi dei fabbisogni” di licenze per i taxi “all’Autorità dei trasporti che dovrà svolgere un’attenta istruttoria, città per città, sentiti i sindaci, per capire se necessario aumentare il numero delle licenze”.

Infine per quanto riguarda le farmacie, il ministro della Salute, Balduzzi, ha annunciato che le farmacie aumenteranno di 5mila unità, da 18mila a 23mila. Il decreto prevede anche sconti anche per i farmaci di fascia A pagati direttamente dal cliente. Gli sconti sui farmaci di fascia C erano già possibili.

“Credo che nessuno possa dire che ce la siamo presa con i piccoli e con i poteri deboli e che abbiamo lasciato tranquilli i grandi e i poteri forti”, ha commentato Monti, facendo un bilancio del provvedimento. Il premier si è anche detto convinto che alla fine prevarrà “la consapevolezza da parte della collettività” che queste misure erano necessarie.

Passera ha ammesso a margine della conferenza stampa che sono saltate dal decreto le misure sui pagamenti dei crediti delle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Allo stesso modo è saltata l’ipotesi di pagare le imprese con i Bot.

Esclusa dal decreto anche l’annunciata riduzione delle distanze minime per le trivellazioni in mare nei pressi di aree protette, come pure la vendita dei farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie.