Tragedia al Giglio, sei morti

La Costa Concordia affondata al Giglio
Tragedia del Giglio, sei morti.
Sale il bilancio del naufragio della Concordia: i vigili del fuoco, dopo una notte di ricerche, hanno ritrovato a bordo della nave il cadavere di uno dei passeggeri dispersi. Si tratta, dunque, della sesta vittima accertata dal giorno dell’incidente del 13 gennaio.
In base a quanto si apprende, il corpo si trovava nel secondo ponte, in una parte non invasa dall’acqua, e indossava il salvagente.
Scende così a sedici il numero dei dispersi, tra loro una bimba di cinque anni che viaggiava con il papà e con la sua compagna.
Continuano senza sosta le ricerche. Sull’isola sono operativi insieme ai sommozzatori dei vigili del fuoco, gruppi di speleosub dei Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e della Fias (Federazione italiana attività subacquea) che utilizzano attrezzature avanzate per la ricerca mirata di dispersi), grazie anche alla mappatura della nave.
Sono stati utilizzati anche nove cani dell’unità cinofila toscana dei pompieri addetti al ritrovamento di persone disperse. E c’è preoccupazione per le condizioni meteo, che sembrano peggiorando rapidamente. La Concordia che potrebbe spostarsi rendendo sempre più complicate le operazioni di ricerca
Nel frattempo pare aggravarsi la situazione del comandante 52enne Francesco Schettino, in stato di fermo con l’accusa di omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. Un membro dell’equipaggio avrebbe raccontato agli inquirenti che Schettino avrebbe dato l’ordine di puntare verso il Giglio, avvicinandosi così eccessivamente alla costa, per fare vedere l’isola a un maitre gigliese.
La stessa compagnia di navigazione ha preso di fatto le distanze da Schettino, in una nota emessa nella notte, in cui parla di “gravi errori del comandante”.
La scatola nera racconta che la nave si è incagliata alle 21,58. Alle 22.10 l’equipaggio comunica alla capitaneria di porto di avere un problema al generatore ma non parla di urti o secche. L’allarme vero e proprio scatta alle 22.30, molto in ritardo, come messo in rilievo dai pm di Grosseto che indagano sulla sciagura.
Schettino invece rivendica “la correttezza della manovra”, dicendo di aver puntato sul Giglio “per evitare il naufragio in mare aperto”.