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Licenze taxi, competenza ai Comuni

Liberalizzazioni, il governo torna indietro.

Per il secondo giorno consecutivo il governo cede sul decreto liberalizzazioni alla volontà bipartisan dei Senatori. Questa volta è successo per la norma sui Taxi, dove l’esecutivo ha dato l’ok all’emendamento dei relatori redatto alcuni giorni fa, che riporta in capo ai sindaci la competenza sulle licenze. Saranno i Comuni a decidere sull’eventuale necessità di nuove licenze per i taxi nei propri territori dopo aver sentito il parere non vincolante dell’Autorità per i Trasporti.

Malumori delle associazioni dei consumatori e dei sindacati. In particolare il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha accusato l’esecutivo di essere ”debole con i forti e forte con i deboli”.

Ciò che cambia è che le licenze non saranno decise dalla nascente Authority, come prescriveva il decreto, ma dai sindaci, come avviene già oggi. L’Autorità, infatti, avrà un potere di indirizzo, con la possibilità di ricorrere al Tar se i Comuni non si adeguano alle sue indicazioni ”senza adeguata motivazione”.

Il governo puntava sull’appoggio del Pd, ma la base della modifica è arrivata proprio da un emendamento di un democratico, l’ex sindaco di Padova Paolo Giaretta.

Rassicurazioni dal presidente del Senato, Renato Schifani. ‘‘Credo che il Senato – ha affermato – rafforzerà il provvedimento con interventi che liberalizzeranno di più il mercato, e quindi difendendosi da pressioni di lobby e corporazioni”.

In serata poi èarrivato l’ok ad altre due norme: i pensionati con un assegno fino a 1500 euro potranno aprire gratis il conto corrente in banca, e non pagheranno le operazioni di accredito della pensione e di prelievo. Inoltre niente commissioni per alcuni mesi quando si pagherà con carta di credito la benzina al distributore.

Per quanto riguarda le farmacie, è atteso il nuovo testo dal governo con una riformulazione dell’articolo 11 che contiene le misure sulle farmacie, che porterà ”incisive modifiche”.