Roberto Maroni
- “Sono giorni di passione di dolore ma anche di rabbia per l’onta che abbia subito per essere considerati un partito di corrotti, per Umberto Bossi che non si merita quello che è successo”.
Così l’ex ministro Roberto Maroni ha parlato sul palco del congresso della Lega Nord che si è svolto ieri a Bergamo.
Insieme a lui sul palco Umberto Bossi, il segretario provinciale di Bergamo Cristian Invernizzi e Ettore Piovano, presidente della Provincia.
“Ho provato anche orrore – continua Maroni – per le accuse di collusione con la ‘ndrangheta e la mafia. Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta e non morirà mai. La Lega è potentissima, non ci sono cerchi che tengano”.
Poi Maroni, dopo aver annunciato l’espulsione di Blesito, ha parlato di Rosy Mauro, dicendosi dispiaciuto per il fatto che “non abbia accolto la richiesta del nostro presidente, ma se non si è dimessa ci penserà la Lega a dimetterla”.
“Siamo capaci di ripartire e siamo stati vittima di un complotto – sono invece le parole di Umberto Bossi -. Penso che quando ci presenteremo davanti al Padreterno ci chiederà quanto volte siamo stati capaci di ripartire. Questo vuol dire Pasqua: ripartenza. Siamo vittime di una specie di complotto, come è possibile che nessuno si è accorto che l’amministratore, come dicono ora alcuni, era vicino a famiglie mafiose”.
Infine le scuse per il figlio Renzo Bossi. “Chiedo scusa perché danni sono stati fatti da chi porta il mio nome”.