Disoccupazione record dal 2004.
La crisi non molla la presa e colpisce spratutto i lavoratori. A marzo il tasso di disoccupazione, rilevato dall’Istat è cresciuto di 0,2% percentuali al 9,8%, con una progressione, su base annua di 1,7 punti base. Lo rivela l’Istat affermando che si tratta del livello più alto da gennaio 2004 e dal terzo trimestre del 2000 guardando le serie trimestrali.
Ma, soprattutto, viene confermato il trend di crescita già notato da Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione europea per cui i disoccupati in Italia erano l’8,1% a febbraio 2011 e l’8,9% alla fine dello scorso anno per sfondare la quota del 9% a gennaio. A preoccupare è, soprattutto, il dato relativo ai giovani (tra i 15 e i 24 anni) che a marzo è volato al 35,9%, in aumento di due punti percentuali su febbraio.
I problemi sul mercato del lavoro, che, non lasciano indenne il resto d’Europa dove soffre anche la Germania con il primo aumento di disoccupati da oltre un anno. Gli analisti si attendevano un calo del tasso al 6,7%, ma la disoccupazione è rimasta al 6,8% con 19mila persone in più costretta a stare a casa.