La Regione al Cibus 2012 di Parma

Angela Birindelli
- “La Regione Lazio ha partecipato al Cibus 2012. Una presenza importante che conferma l’impegno dell’Amministrazione Polverini nel sostenere il comparto agroalimentare del Lazio nelle più qualificate fiere del settore”.
Lo dichiara Angela Birindelli, Assessore alle Politiche agricole della Regione Lazio in conclusione della 16esima edizione del Cibus che si è svolto dal 7 al 10 maggio a Parma.
“L’alto numero di visitatori, buyer e la presenza di una stampa specializzata fanno di questa fiera un’importante vetrina per farsi conoscere e affacciarsi su nuovi mercati, nazionali ed internazionali. Il Lazio – continua l’Assessore – ha portato in un’area espositiva di circa 360mq, 37 aziende agroalimentari. Tanti i prodotti provenienti da tutte le nostre province: vino, olio extravergine, pasta, salumi, tartufi, ortofrutta, conserve, confetture, prodotti di pasticceria, prodotti da forno, formaggi freschi e stagionati”.
Il Cibus è, da oltre 25 anni, la più importante rassegna dedicata all’Italian Food nel mondo, una vetrina promozionale che ad ogni edizione “veicola” a Parma centinaia di Buyer della Gdo (grande distribuzione organizzata) internazionale e titolari di catene di “Fine food”.
Un’occasione importante per gli imprenditori del Lazio per allacciare nuovi rapporti commerciali con la Gdo e con il mondo della ristorazione, con uno sguardo particolare rivolto ai mercati esteri.
Nell’edizione 2012 sono stati presenti oltre 1300 buyer provenienti da 70 paesi, più di 63mila visitatori professionali e 1000 giornalisti accreditati in un’area espositiva complessiva di 120mila mq.
Questi numeri dimostrano che nonostante la crisi economica attuale cresce la domanda di food made in Italy proveniente da tutto il mondo. Non solo da paesi tradizionali importatori come la Germania, gli Usa e il Canada, ma anche nei paesi emergenti come Russia, Cina e India.
“I mercati, soprattutto quelli internazionali, – conclude Birindelli – mostrano grande attenzione ai prodotti della tradizione. Servono però gli strumenti giusti per affrontare la globalizzazione, cioè organizzazione, innovazione, marketing e promozione, difficilmente alla portata di piccole e medie imprese che realizzano prodotti tipici di alta qualità, spesso lontani dalle moderne logiche di mercato. Ridurre questa distanza è uno dei nostri compiti più impegnativi che portiamo avanti anche attraverso la presenza a fiere qualificate come questa”.