Intercettazioni, Quirinale: “Pretesa di ricattare Napolitano è risibile”

Giorgio Napolitano
- “La pretesa, da qualsiasi parte provenga, di poter ricattare il Capo dello Stato è risbile”.
Questo quanto si legge nella nota pubblicata dal Quirinale dopo l’articolo uscito ieri su Panorama riguardo alle telefonate tra Giorgio Napolitano e Nicola Mancino.
Il presidente della Repubblica, continua la nota, “non ha nulla da nascondere e terrà fede ai suoi doveri costituzionali”.
Il 19 settembre sarà valutata l’ammissbilità del ricorso dalla Corte costituzionale. L’atto è stato depositato il 30 luglio. Stando all’avvocatura dello Stato Napolitano non poteva essere intercettato e il fatto di averlo intercettato ugualmente e non aver distrutto le registrazioni costituirebbe “un grave vulnus alle prerogative” del capo dello Stato.
Il testo della nota del Quirinale
“La ‘campagna di insinuazioni e sospetti’ nei confronti del presidente della Repubblica ha raggiunto un nuovo apice con il clamoroso tentativo di alcuni periodici e quotidiani di spacciare come veritiere alcune presunte ricostruzioni delle conversazioni intercettate tra il Capo dello Stato e il senatore Mancino.
Alle tante manipolazioni si aggiungono, così, autentici falsi. Il presidente, che non ha nulla da nascondere ma valori di libertà e regole di garanzia da far valere, ha chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi in termini di principio sul tema di possibili intercettazioni dirette o indirette di suoi colloqui telefonici, e ne attende serenamente la pronuncia.
Quel che sta avvenendo, del resto, conferma l’assoluta obbiettività e correttezza della scelta compiuta dal presidente della Repubblica di ricorrere alla Corte costituzionale a tutela non della sua persona ma delle prerogative proprie dell’istituzione. Risibile perciò è la pretesa, da qualsiasi parte provenga, di poter “ricattare” il Capo dello Stato. Resta ferma la determinazione del presidente Napolitano di tener fede ai suoi doveri costituzionali. A chiunque abbia a cuore la difesa del corretto svolgimento della vita democratica spetta respingere ogni torbida manovra destabilizzante”.