
Corrado Passera
- “Sì, vedo l’uscita dalla crisi”.
Con queste parole il ministro dello Sviluppo Corrado Passera fa eco alle parole di Mario Monti che aveva espresso fiducia nell’uscita del Paese dalla crisi economica.
“Dipenderà molto da quello che riusciremo a fare” precisa il ministro.
“L’eredità di questi ultimi vent’anni di seconda Repubblica – prosegue Passera – è davvero deludente” perché senza evasione e con un debito minore “saremmo oggi un altro Paese”.
Per migliorare le cose secondo il ministro dello Sviluppo bisogna anche migliorare la competitività.
“Sulla produttività dobbiamo recuperare – spiega. Rispetto all’Europa siamo indietro. La produttività viene da tante cose ma viene anche da una componente che è nelle mani delle parti sociali”.
“La coesione sociale – prosegue ancora – è uno degli elementi portanti della fiducia e della crescita. Non è un dato acquisito, non è una zavorra o un costo da portarsi dietro. Se si vuole crescere in modo sostenuto e sostenibile, coesione e competitività vanno insieme”.
Non sono altrettanto fiduciosi i sindacati. “Noi non vediamo l’uscita dal tunnel, anzi ci aspetta un autunno molto difficile – sono le parole di Elena Lattuada segretaria confederale Cgil -. Faccio fatica a comprendere dove vedano l’uscita dalla crisi. I dati in nostro possesso, ma anche quelli di Confindustria, ci dicono tutto il contrario”.
“Non vedo spiragli positivi, dire che ci sono è una manifestazione di ottimismo necessaria ma assolutamente infondata” è il commento del segretario della Uil Angeletti.
“Spero che Monti abbia ragione – dice invece il segretario della Cisl Raffele Bonanni – il Paese è in una situazione disastrosa e credo che la fine della crisi la vedremo solo quando tutti tireranno da una sola parte per affrontare i nodi che abbiamo di fronte”.