
Le Pussy Riot
Colpevoli di teppismo a sfondo religioso e condannate due anni di reclusione.
E’ la sentenza di tribunale di Mosca, che ieri ha condannato Nadezhda Tolokonnikova, 23 anni, Maria Alekhina, 24 anni, e Yekaterina Samutsevich, 29 anni.
Le Pussy Riot, in carcere dal marzo scorso, avevano infranto la legge cantando una “preghiera” contro il presidente russo Vladimir Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, il 21 febbraio 2012.
La loro performance era stata giudicata blasfema.
Ieri la sentenza del tribunale moscovita, presieduto da Marina Syrova, secondo cui la canzone “esprimeva chiaramente l’odio basato su affiliazione religiosa”.
Centinaia le proteste in tutta la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti.
Centinaia le persone che davanti al tribunale hanno inscenato una manifestazione per chiedere la liberazione delle tre ragazze. Alcuni dimostranti sono stati arrestati dalle forze di polizia.
Numerose anche le reazioni internazionali, tra le quali spiccano quelle di nomi prestigiosi della musica come Madonna, Bjork e l’ex Beatle Paul McCartney.
In molti paesi sono stati organizzati sit in di protesta in cui i manifestanti hanno indossato in segno di solidarietà i passamontagna colorati che le ragazze mettono durante le loro esibizioni.