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Milano -Il premier Berlusconi a colloquio con Putin sul nucleare

“La prima centrale nel 2013″

<p> Silvio Berlusconi</p>

Silvio Berlusconi

Vladimir Putin in visita a Lesmo, vicino Monza, dal premier Berlusconi.

Stamattina hanno firmato un memorandum di intesa che avvia la cooperazione congiunta nel nucleare, nella costruzione di nuovi impianti e nell’innovazione tecnica, nell’efficienza energetica, nella distribuzione sia in Russia che nei Paesi dell’Est Europa.

In questo ambito è particolarmente importante il progetto di sviluppo di una nuova centrale nucleare a Kaliningrad, prima partnership pubblico-privata nel settore nucleare in Russia. Se la costruzione verrà approvata, Enel sarà il primo soggetto straniero a essere coinvolto in un programma nucleare in territorio russo. La centrale di Kaliningrad è destinata alla distribuzione non solo in Russia ma anche nei Paesi dell’Est, ha fatto notare Berlusconi che qui è caduto in un lapsus parlando delle possibilità di espansione di Enel “in tutta l’Unione Sovietica”.

Rispondendo a una domanda dei giornalisti sui tempi e i luoghi previsti dal governo per il ritorno al nucleare in Itralia, Berlusconi ha detto che non sarà possibile scegliere la sede della prima centrale nucleare italiana prima di aver compiuto un’operazione di convincimento dell’opinione pubblica, cosa che il governo si appresta a fare anche guardando all’esempio della Francia. Quando si realizzano nuove centrali, ha detto Berlusconi, “i francesi fanno a gara per averle a casa loro, perché portano tanto, tanto lavoro»”.

La prima centrale entro il 2013. Ecco perché, ha concluso il premier, “stiamo lavorando a un progetto per raccogliere le esperienze dei cittadini francesi e portarle qui da noi”. Quanto ai tempi, Berlusconi ha attribuito al ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola il desiderio di avviare i lavori per realizzare la prima centrale “entro l’attuale legislatura, cioè entro il 2013″.

Berlusconi ha ribadito che dal suo punto di vista “il nucleare è una fonte di energia a cui nessun paese può rinunciare. Noi eravamo all’avanguardia – ha detto – tanto che nel ’67 avevamo ben tre centrali funzionanti, ma poi sotto la spinta degli ecologisti estremi abbiamo dovuto rinunciare. Oggi non è possibile restare fuori da questa opportunità”.

26 aprile, 2010 - 19.06