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Cronaca -Ma rimane alta l'allerta nelle isole

Cala l’emergenza roghi

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Cala l’emergenza roghi in Italia, ma l’allerta rimane alta per le isole.

Le statistiche parlano di un totale di 6.479 del 2008 e di 5.422 nel 2009, grazie alle misure adottate di prevenzione e controlli.

Ma la situazione rimane sempre allarmante per il Sud Italia e le isole. Nell’ultimo anno, infatti, solo in Sardegna sono bruciati circa 37mila ettari e la superficie totale invasa dalle fiamme è aumentata, passando dai 65.393 ettari, del 2008, agli attuali 73.360. Un comune su tre rimarrebbe leggermente in ritardo sulle operazioni di prevenzione, anche se si registra un netto aumento tra quelli che aggiornano il catasto delle aree bruciate.

E’ questo il quadro complessivo tracciato dal “Dossier 2010″ di Legambiente e della Protezione Civile che ha monitorato i Comuni italiani sull’applicazione della legge sugli incendi boschivi, assegnando anche la bandiera “Bosco Sicuro” a 20 municipi. E, per il secondo anno, la palma è stata assegnata a Nardò, in provincia di Lecce.

L’emergenza incendi, nel 2009, aveva coinvolto il 16% dei comuni italiani, a fronte di un 19%, registrato nell’ anno precedente. Ma la Regione che sembra avere drasticamente diminuito il livello di allerta rimane l’Umbria, seguita dalla Basilicata e dalla Puglia. La situazione peggiore, invece, è stata riscontrata nella provincia di Sassari: nel mese di luglio e agosto 2009, sono bruciati oltre 17mila ettari di territorio.

Nel complesso, a una decina di anni dall’ emanazione della Legge Quadro, il 70% delle amministrazioni comunali svolge complessivamente un lavoro positivo per ridurre il rischio di incendi boschivi, un buon risultato che, però, non può nascondere quel 30% di comuni che svolgono ancora un lavoro complessivamente negativo, di cui il 6% risulta gravemente inadempiente, zone non a caso particolarmente colpite dal fuoco negli ultimi due anni.

26 luglio, 2010 - 17.50