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Genova -L'omelia pronunciata dal cardinale Angelo Bagnasco

“La Chiesa non è avida”

<p>Il cardinale Angelo Bagnasco</p>

Il cardinale Angelo Bagnasco

“La Chiesa non è avida. I beni sono per la vita della comunità e soprattutto per i poveri e i bisognosi”.

L’omelia del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, pronunciata a Genova in occasione della solennità di San Lorenzo, contiene un forte richiamo contro gli attacchi mossi alla Chiesa negli ultimi periodi.

“Non dobbiamo dimenticare che la grande parte del patrimonio della Chiesa è di tipo artistico, storico e culturale: come tale è a disposizione di tutta l’umanità come universale tesoro di bellezza e di fede” di il capo della Cei.

“I beni della Chiesa sono soprattutto dedicati alla vita della comunità cristiana, alle opere educative e pastorali, ai poveri e ai bisognosi. Anche nel contesto attuale, per le note ragioni, la presenza e l’opera di sostegno delle comunità ecclesiali sono capillari ed evidenti, aperti a tutti senza distinzioni”.

Tuttavia, argomenta Bagnasco “la Chiesa non è mai stata un’agenzia di pronto soccorso, ma la famiglia dei credenti in Cristo: ha il compito di annunciare la Speranza, il Signore Gesù, Colui che salva l’uomo dal male più grave, il peccato, e dalla povertà più triste, quella della mancanza di Dio”.

Bagnasco denuncia il sottosviluppo morale che è alla radice di tanti mali e di tante povertà. Per questo non cessa di servire il mondo, nella persona amata dei poveri e nella figura delle istituzioni che presiedono il bene comune, anche con il richiamo alla dimensione etica della vita personale e sociale.

Raccontando la storia del martire san Lorenzo, il presidente della Cei ricorda a chi detiene il potere serve “un codice morale che – scandisce il cardinale – nasce dallo spirito e dalla natura stessa di ogni uomo” perché “tutti un giorno risponderemo ad una Istanza superiore e assoluta che è Dio”.

10 agosto, 2010 - 12.32