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Si vuole spregiare la Costituzione in nome del “poppolo”

di Severo Bruno
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Tempi di agosto, situazione politica che volge al peggio, o al meglio, questione di punti di vista.

Di certo, è fibrillazione continua.

Cominciamo dal peggio. Al centro del dibattito è stato posto, imposto e ampiamente illustrato un curioso dilemma, se l’articolo 67 della Costituzione repubblicana vada rispettato o meno.

In esso viene sancito un principio di grande importanza, “… Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato…”, dettato dagli ingenui padri costituenti per garantire la sovranità dei rappresentanti del popolo.

Questi possono perciò dare e togliere la fiducia a chiunque, che sia brianzolo o romano, che provenga da Ponte di legno o dalla Sila. Grazie a questa semplice regola, la democrazia parlamentare è stata tutelata finora dal pericolo di deputato asserviti al capo del governo e da questo in qualche modo costretti.

In questo quadro le elezioni sono lo strumento per eleggere il Parlamento, non una maggioranza: questa viene dopo, si forma, può cambiare ed è espressione comunque della sovranità del Parlamento. Non c’è, non ci può essere nessuna “Voce del padrone” che possa impedire la sfiducia, pena il ricorso alle urne.

Ora invece si vorrebbe dimostrare che una cosiddetta “costituzione materiale” o della maggioranza, possa imporsi a quella legale, legittimamente, e in nome di questa possa sovvertire le regole. Naturalmente tutto ciò “in nome del Popolo”, come si suole dire in sud America.

Sull’argomento non ho capito molto di più, per i curiosi prego rivolgersi agli esperti commentatori televisivi i quali, anche se non sanno di che si tratta, sono capaci comunque di spiegarlo a puntino.

Ed ora il meglio che, come di solito, giunge del tutto imprevisto.

Nelle polemiche Fini-Berlusconi è stato fatto cenno anche ai “veri” rapporti esistenti tra il capo del governo con altri capi di stato fornitori di gas e petrolio all’Italia. Simili dubbi hanno suscitato grande curiosità nei cittadini, perché di certo non sono argomenti che si incontrano nei tg.

A quali sospetti si allude? E perché sull’argomento, malgrado una sorprendente smentita del ministro degli Esteri, non si è avuto finora alcun chiarimento?

Con tutto il rispetto, la lite nel Pdl è certamente molto interessante, ma molto più importante sarebbe per i cittadini conoscere nei dettagli il quadro strategico della politica energetica italiana e le eventuali variazioni dovute ad elementi estranei o diversi rispetto all’interesse pubblico.

Specie se la lite si esaurisse in un temporale estivo e quindi i cittadini rischiassero di essere tenuti ancora a lungo nella loro televisiva ignoranza.

Severo Bruno

29 agosto, 2010 - 15.28