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Capua -Il grido disperato della figlia di una delle vittime

“Erano trattati come schiavi”

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“Erano trattati come schiavi. nessuno si è ancora degnato di dire mi dispiace”.

E’ il grido disperato della figlia di una delle vittime dell’incidente alla Dsm di Capua, in provincia di Caserta.

E un ex dipendente accusa: “I lavoratori delle ditte esterne qui sono considerati di serie B”.

I dipendenti dell’azienda non hanno alcuna voglia di parlare. Se a qualcuno si prova a chiedere se all’interno della Dsm siano rispettate le norme relative alla sicurezza, quasi tutti rispondono con il silenzio.

“Non vogliamo parlare” la prima risposta. Poi qualcuno aggiunge: “Ci hanno detto di non parlare”.

Davanti ai cancelli dell’azienda del Casertano si è però presentato anche un ex dipendente, che alla Dsm ha lavorato per 40 anni. Giuseppe D’Este lo dice chiaro e tondo: “I lavoratori delle ditte esterne qui sono considerati di serie B, un po’ come una merce”.

Ma c’è anche chi, tra i dipendenti ci tiene a precisare: “Qui la sicurezza è il fiore all’occhiello, quanto è successo è stato solo un brutto incidente”.

12 settembre, 2010 - 10.53