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Politica -In seguito all'esposto di Antonio Di Pietro (Idv)

“Compravendita” di parlamentari, aperta un’inchiesta

<p>Antonio Di Pietro</p>

Antonio Di Pietro

La Procura di Roma apre un’inchiesta sulla presunta “compravendita” di parlamentari.

L’esposto verbale fatto da Antonio Di Pietro stamattina, nel corso di un incontro con il procuratore capo Giovanni Ferrara, riguarda in particolare il passaggio di due parlamentari dell’Idv, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, alla formazione “Noi Sud” che appoggia il governo.

La denuncia del leader dell’Italia dei valori andrà ad integrare gli accertamenti che già erano stati avviati dal procuratore aggiunto Alberto Caperna.

Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio, oggi Di Pietro, dopo aver rappresentato la situazione riscontrata con gli onorevoli Scilipoti e Razzi, anche presentando alcuni articoli di giornale, si è riservato di presentare una memoria scritta.

L’inchiesta dell’aggiunto Alberto Caperna, rispetto ai cambi di casacca all’interno del Parlamento, procederà per il momento senza rubricare ipotesi di reato e contro ignoti, anche se il quadro che è stato rappresentato dal leader dell’Idv è molto simile a quello di una corruzione. “Ma per contestare una fattispecie servono riscontri precisi”, si sottolinea.

La reazione del Pdl alla notizia è durissima. Per Cicchitto “l’intervento della Procura di Roma è gravissimo e apre una questione istituzionale molto rilevante perché costituisce una gravissima intromissione nella libera dialettica parlamentare”.

Il presidente dei deputati Pdl ipotizza un movente politico: “Quando in questa legislatura un numero assai significativo di parlamentari ha abbandonato il Pdl, la Procura di Roma si è guardata bene dall’intervenire. Quando nel 1999 circa 30 parlamentari passarono dal centro-destra al centro-sinistra, anche allora silenzio assoluto.

Adesso perché Bersani, Violante, Di Pietro alzano la voce, allora la Procura di Roma interviene. Siamo di fronte – insiste l’esponente della maggioranza – all’estremizzazione dell’uso politico della giustizia e ciò è la dimostrazione che la situazione è insostenibile e pone problemi istituzionali assai seri”.

10 dicembre, 2010 - 19.06