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Politica -Il ministro dell'Ambiente ha annunciato che passerà al gruppo misto

La Prestigiacomo lascia il Pdl

<p> Stefania Prestigiacomo</p>

Stefania Prestigiacomo

La Prestigiacomo lascia il Pdl.

Lo ha annunciato oggi precisando che non uscirà però dal governo passando al gruppo misto della Camera.

La dichiarazione del ministro dell’Ambiente è arrivata dopo che questa mattina la maggioranza ha votato contro una sua proposta in aula.

Nel corso della discussione della proposta di legge sugli interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno al reddito il ministro aveva proposto di rinviare all’esame in commissione una norma che esonera le imprese costituite da disoccupati e cassintegrati dagli obblighi previsti in materia di comunicazione e catasto dei rifiuti, di registro di carico e scarico dei rifiuti e di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali.

Ma Silvano Moffa (ex Fli, ora passato al gruppo di Responsabilità che sostiene Silvio Berlusconi) ha insistito perché la norma venisse votata.

Il voto dell’aula, con il sostegno del Pdl, della Lega e del gruppo di Responsabilità, ha bocciato per soli tre voti la richiesta di sospensione del tema e di rinvio in commissione avanzata dal ministro.

Con il ministro hanno votato il Pd e l’Italia dei valori.

A questo punto la Prestigiacomo ha abbandonato l’aula e si è recata in sala stampa alla Camera dove, visibilmente emozionata, ha annunciato che abbandona il gruppo del Pdl “ma non il governo” e che sulla questione chiederà di poter parlare con il presidente del Consiglio.

“Non mi riconosco più in questo Pdl. Mi iscrivo al gruppo misto, dopo di che andrò a spiegare al presidente Berlusconi i miei motivi”, ha detto.

La Prestigiacomo in particolare se l’è presa con il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che ha dato indicazione al gruppo di votare contro la richiesta del ministro.

In una nota, Cicchitto chiarisce: “Sono assai spiacente per ciò che ha dichiarato il ministro Prestigiacomo, ma ho il dovere in primo luogo di ascoltare i parlamentari del gruppo che hanno lavorato per lungo tempo a questo provvedimento senza che fosse venuta nessuna indicazione diversa da parte del ministro”.

22 dicembre, 2010 - 18.05