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L'opinione di un sociologo sul dibattito degli autobus

Pullman gt, solo un’opportunità in più

di Francesco Mattioli
<p>Francesco Mattioli</p>

Francesco Mattioli

- Pendolare da più di 40 anni fra Viterbo e Roma, dopo aver percorso il tragitto in autobus prima con la Roma Nord (capolinea a Piazza Esedra), poi con l’Acotral ( capolinea a Ottaviano) e il Cotral (capolinea a Saxa Rubra), nonché in treno (nelle due varianti: via Orte, e arrivo a Termini o a Tiburtina, via Capranica con arrivo a Termini, poi a Ostiense o a Valle Aurelia), mi sento pienamente in diritto di dire la mia sulle corse in “pullman Gt” da Viterbo a Orte.

Certamente una linea di servizio pubblico dovrebbe essere privilegiata, e per vari motivi che qui è superfluo elencare. Ma è intollerabile che il servizio pubblico offra bus senza riscaldamento, sporchi, con i sedili rotti e i finestrini scardinati, e senza un minimo controllo sulle esibizioni di taluni passeggeri.

Ora, capita che non tutti siano disposti, pur di risparmiare qualche euro, ad essere trattati come bestie.

In una società liberale e democratica il servizio pubblico è un dovere, e forse anche un opportunità; ma non è un caso che accanto ai servizi pubblici emergano servizi privati, nella scuola, nella sanità, nella cultura, nei trasporti.

Non è un caso perché, almeno in Italia, il servizio pubblico non sempre è “al servizio” del pubblico.

Non essendo la nostra una società a regime sovietico, è chiaro che a chiunque deve essere data l’opportunità di stare sul mercato, anche in concorrenza con il servizio pubblico.

Così, l’esistenza di un servizio privato che allo stato attuale garantisce più corse, e in condizioni di comfort migliori, tra Viterbo e Orte, si spiega evidentemente con uno spazio e una opportunità creati dalle carenze del servizio pubblico su quella tratta. Che poi il servizio privato costi qualcosa dei più, è nella logica del mercato e il Cotral potrà certamente provvedere in un clima di sana concorrenza.

Per inciso, nessuno è comunque obbligato a servirsi dei pullman GT; e se anche lo fosse, la responsabilità di tale onere andrebbe addossata al servizio pubblico, evidentemente non in grado di fornire adeguate alternative.

Francesco Mattioli

28 gennaio, 2011 - 20.16