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Cronaca - Scoppia la violenza durante il corteo

Assedio a cantiere No Tav, 400 feriti

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Assalto al cantiere No Tav, 400 feriti.

Domenica di guerriglia per dire “no” al supertreno in Val di Susa. Doveva essere una marcia pacifica e, invece, è sfociato in un assedio contro il primo cantiere dell’alta velocità Torino-Lione.

A fine giornata si contano erano quasi duecento i feriti tra le forze dell’ordine. Altrettanti tra i manifestanti.

Dal forte di Exilles è partita la marcia più sicura, davanti gli amministratori locali con le fasce tricolori, subito dietro i bambini con i palloncini colorati. Poi le donne, i vecchi che, spesso in questi anni, hanno marciato contro la Tav. Da giorni però si vociferava che i problemi sarebbero arrivati dalle montagne. E così è stato.

Gli infiltrati violenti si sono mischiati prima con la gente che sfilava in corteo, poi si sono staccati per tentare la presa del cantiere.?? Che le cose potessero finire male si era capito quasi subito. Dai megafoni gli organizzatori hanno urlato decine di volte ai manifestanti di proseguire e non fermarsi nel budello di fronte alla centrale. Dalla montagna continuava comunque ad arrivare il fumo dei lacrimogeni.

Lo scontro tra manifestanti e polizia non si placa nemmeno alle prime ore del pomeriggio. Da un lato arrivavano sassi. La polizia ha risposto con una pioggia di lacrimogeni.

Dopo questi episodi, il presidente della Comunità montana, Sandro Plano, ha riprovato a ricucire. “Abbiamo tentato in tutti i modi di evitare gli scontri – ha detto -. Quelli lì non hanno niente a che vedere con noi e non li controlliamo”. Diverso il commento dell commissario per la Tav Mario Virano. “Oggi è andata in frantumi la legittimazione morale dei No-Tav come movimento pacifista. Gli infiltrati sono stati invitati. Erano la loro testa d’ariete“.

Una dichiarazione alla quale ha subito replicato Alberto Perino, leader del movimento. “Tutte balle – ha detto -. E’ stata una grande vittoria. I black bloc sono un’invenzione. La polizia ha lanciato sassi e fumogeni contro i nostri ragazzi e abbiamo le foto. Non finisce qui. Torneremo“.

4 luglio, 2011 - 9.22