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Esteri - Il premier palestinese lancia la sfida all'Onu

Abu Mazen: “Riconosceteci come stato”

Abu Mazen

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Abu Mazen: “Ora riconosceteci come stato”.

All’Onu la sfida della Palestina. Il presidente palestinese Abu Mazen ha presentato ufficialmente all’Onu la richiesta di riconoscimento di uno “Stato di Palestina, entro i confini del 4 giugno del 1967, con Gerusalemme Est come capitale”.

L’annuncio è stato accolto con una standing ovation all’assemblea generale. ??Il leader dell’Anp ha ottenuto un altro lungo applauso quando ha citato Yasser Arafat, e il passaggio del suo discorso all’Onu del 1974 in cui affermò: “Oggi sono venuto portando un ramoscello d’ulivo, e il fucile di combattente per la libertà. Non lasciate che il ramoscello d’ulivo mi cada di mano”.

Non si è fatta attendere la risposta del premier israeliano Benyamin Netanyahu che, meno di un’ora dopo, dallo stesso podio a detto di non essere “venuto per gli applausi. Sono venuto – ha detto – a dire la verità, e la verità è che Israele vuole la pace con i palestinesi. Che io voglio la pace”.

Mentre i due leader si rivolgevano all’Assemblea, la diplomazia ha intanto continuato il lavoro per cercare di evitare uno scontro in sede di Consiglio di Sicurezza dell’Onu, a cui la richiesta palestinese è già stata trasmessa dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.

Hillary Clinton per gli Usa, Sergeri Lavrov per la Russia, Ban Ki-moon per l’Onu e Catherine Ashton per l’Unione Europea si sono riuniti al palazzo di Vetro. Prima della riunione hanno fatto sapere di aver trovato un accordo su una dichiarazione per far ripartire il negoziato.

E al termine dell’incontro hanno diffuso una dichiarazione in cui esortato Palestinesi e Israele a “riprendere i negoziati per il processo di pace” entro un mese per poi presentare proposte globali entro tre mesi su territori e sicurezza. Il negoziato, secondo la proposta lanciata dal podio da Netanyahu ad Abu Mazen potrebbe riprendere anche subito.

Anche Abu Mazen si è detto “pronto a tornare immediatamente al tavolo del negoziato, a patto, però che ci sia una completa cessazione delle attività di insediamento nei territori occupati”.

 

24 settembre, 2011 - 9.40