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L'ultimatum lanciato dalla Lega Araba con 18 paesi a favore, due contrari (Libano e Yemen) e uno astenuto (l’Iraq)

Stop alle violenze o la Siria sarà sospesa

Siria

La Lega Araba sospende la Siria se non verrà rispettato il piano che la vincola a bloccare la violenza.

Riunita ieri al Cairo, la Lega Araba, ha deciso infatti di sospendere la Siria dal 16 novembre se il presidente Bashar al-Assad non attuerà e rispetterà il piano della Lega stessa, che lo vincolava dal 2 novembre a bloccare ogni tipo di violenza nei confronti dei dimostranti e a liberare decine di migliaia di prigionieri politici.

Con il voto di 18 paesi a favore, due contrari (Libano e Yemen) e uno astenuto (l’Iraq), mentre Damasco non si è espressa, la Lega Araba ha contemporaneamente autorizzato l’opposizione siriana a riunirsi d’urgenza per trovare una posizione comune, in attesa di venir pubblicamente riconosciuta come forza nazionale di transizione.

“La vostra decisione — ha tuonato il rappresentante siriano al summit del Cairo — è illegale e ispirata dagli americani. La sospensione di uno stato membro può solo avvenire all’unanimità”.

Parlando di continui e ripetuti atti di violenza e di “assassinio” il presidente di turno della Lega Araba, il primo ministro del Qatar, Sheikh Hamad Bin Jassem, ha replicato: “È stata una decisione difficile, ma dopo tutti questi morti e detenuti purtroppo dovevamo prenderla”. Mercoledì prossimo a Rabat, la Lega si riunirà nuovamente per dare esecutività al provvedimento se Damasco non si sarà fermata.

Le decisioni della Lega prevedono anche il ricorso all’Onu e alle organizzazioni internazionali per i diritti dell’uomo, includono immediate sanzioni economiche contro la Siria e l’invito a tutti i paesi membri di ritirare i loro ambasciatori da Damasco e di espellere quelli siriani nelle loro capitali.

 

 

13 novembre, 2011 - 11.19