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Politica - Nella manovra di Monti per lasciare il lavoro saranno necessari 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne

Stretta sulle pensioni

Mario Monti

Stretta sulle pensioni.

Per lasciare il lavoro saranno necessari 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne.

La convergenza tra sessi per l’età di vecchiaia a 65 anni sarà raggiunta nel 2018. A fronte della contrarietà dei sindacati, il premier ha spiegato che la concertazione è essenziale sulle misure per il mercato del lavoro che verranno prese prossimamente, ma meno per quelle in materia previdenziale.

Possibile il pareggio di bilancio già nel 2012.

Dura la reazione della Lega. “Se non ci viene concessa un po’ di libertà noi siamo titolari ad andare a prendercela un po’ di libertà”. Roberto Calderoli dal palco dell’autoproclamato ‘parlamento padano’ rilancia le istanze federaliste della Lega Nord. “Prendiamo atto che il governo cancella il ministero delle Riforme, caro Monti, ma significa mettere una pietra sul federalismo”.

La Marcegaglia invece si è detta favorevole alla manovra. “Non abbiano scelta – dichiara – questa manovra la dobbiamo fare”.

Tra gli altri punti inseriti nella manovra c’è anche l’Irap. Il ministro Corrado Passera avrebbe annunciato durante l’incontro con le parti sociali le misure per lo sviluppo. Tra queste un provvedimento che favorisca la patrimonializzazione delle imprese; la defiscalizzazione a fini Irap sulla parte che riguarda il lavoro; nuovo credito per i fondi di garanzia delle Pmi, che “a regime vale qualche decina di miliardi”.

Infine, per l’internazionalizzazione, il “nuovo Ice” e interventi per il risparmio energetico.

4 dicembre, 2011 - 11.44