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Politica -Gasparri: "Un'invenzione. Napolitano avrebbe attaccato il telefono di fronte a una cosa del genere"

Wsj, la Merkel tentò di liquidare Berlusconi. Smentisce il Quirinale

Angela Merkel

- “Dovete cambiare premier se Berlusconi non si dimostra abbastanza forte”. Sarebbero state queste le parole che Angela Merkel rivolse a Giorgio Napolitano durante una telefonata risalente ad ottobre.

Era già uscita la notizia della chiamata, ma alcuni dettagli sarebbero stati rivelati soltanto oggi dal Wall Street Journal.

Ma la smentita del Quirinale, sullo stesso giornale, non è tardata ad arrivare.

Stando a quanto riportato dal Wsj, la Merkel avrebbe detto a Napolitano che “gli sforzi contro il deficit sono apprezzabili”, ma che c’era bisogno di riforme più forti per favorire la crescita del Paese. In più si sarebbe definita preoccupata del fatto che Berlusconi non fosse abbastanza forte per attuarle.

Avrebbe inoltre ringraziato Napolitano in anticipo per ciò che avrebbe potuto fare “nell’ambito dei suoi poteri”.

Il Quirinale smentisce categoricamente. Nella telefonata con la Merkel, viene spiegato in una nota, non si è parlato di “alcuna questione di politica interna italiana, né tanto meno avanzò alcuna richiesta di cambiare il premier”.

“La conversazione (niente affatto segreta) – si legge ancora nella nota – ebbe per oggetto soltanto le misure prese e da prendere per la riduzione del deficit, in difesa dell’Euro e in materia di riforme strutturali”.

Repentine le reazioni di alcuni esponenti del Pdl. “C’è davvero da sperare che giungano smentite – ha affermato il portavoce Daniele Capezzone -, e che tali smentite siano realmente convincenti. In caso contrario, avremo un’idea chiara sull’autonomia e sulla libertà dell’Italia, nonché sullo stato di salute della nostra democrazia e sul residuo valore della sovranità popolare”.

Scettico, invece,  sulla notizia data dal Wsj il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri. “Credo che sia un’invenzione – ha affermato -. Del resto Napolitano avrebbe attaccato  il telefono in faccia a un capo del governo che gli avesse chiesto una cosa del genere. La crisi italiana si è svolta sotto gli occhi di tutti, non posso credere che sia vero”.

 

30 dicembre, 2011 - 16.03