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Operazione Drago - Quaranta arresti per droga, usura, estorsione e prostituzione - 400 militari impegnati

L’indagine partita da una Bmw crivellata di colpi

- L’indagine partita da una Bmw crivellata di colpi.

La compagnia dei carabinieri di Viterbo, con l’ausilio di 400 militari dei comandi provinciali di Viterbo, Roma, Terni, Perugia, Cremona e Piacenza, e supportata da due unità cinofile, dalle prime luci dell’alba, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Viterbo a carico di 40 persone, di cui 13 stranieri di nazionalità romena e albanese, con l’accusa, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti e anabolizzanti, nonché usura, estorsione, furto e sfruttamento della prostituzione.

I soggetti colpiti dalle ordinanze di custodia cautelare, emesse a conclusione di una articolata attività di indagine condotta dal nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Viterbo insieme alla stazione dei carabinieri di Soriano nel Cimino (VT) e coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Viterbo, Stefano D’Arma, avrebbero messo in piedi un sodalizio criminale operante nella Tuscia e nel ternano, che aveva creato una vasta rete di spaccio, con canali di rifornimento dello stupefacente riconducibili a trafficanti operanti nella Capitale e nel nord Italia.

112 le perquisizioni eseguite, oltre che nei confronti delle persone arrestate, anche nelle abitazioni di soggetti indagati durante le varie fasi dell’indagine e, con l’aiuto di militari del Nas, in tre palestre che si trovano a Viterbo, Soriano e Vallerano (VT), frequentate da alcune delle persone arrestate, nei confronti delle quali sarebbero emerse responsabilità in merito all’illecita commercializzazione di sostanze dopanti, in particolare testosterone.

Già durante lo svolgimento delle attività tecniche di indagine, intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a pedinamenti e servizi di osservazione, i carabinieri della compagnia di Viterbo avevano arrestato in flagranza di reato sette persone, denunciandone cinque in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e dopanti. In quelle circostanze furono sequestrati oltre 200 grammi di droga, cocaina e marijuana, e confezioni di fiale di sostanze anabolizzanti.

L’indagine, denominata “Drago” dai militari dell’Arma di Viterbo, è scaturita a seguito di un attentato intimidatorio accaduto la notte del 17 gennaio 2011 nel comune di Soriano nel Cimino nei confronti di una coppia di fratelli. In quel caso l’auto dei due, una BMW di grossa cilindrata, fu colpita da diversi colpi di pistola.

I militari avrebbero fatto luce  su quell’episodio il cui esecutore sarebbe stato identificato in un cittadino romeno di nome Dragos (da cui prende nome l’intera indagine) che avrebbe agito per far desistere i due fratelli dal pretendere il saldo di una grossa partita di cocaina da lui non pagata. Poi i carabinieri hanno continuato le indagini focalizzando l’attenzione proprio sui due fratelli, al centro di un’articolata organizzazione che gestiva lo spaccio di droga nella provincia di Viterbo ed in quella di Terni, rifornendosi di stupefacente da gruppi di stranieri nella capitale ed in alcune città del nord.

35 le persone coinvolte a vario titolo nell’attività di spaccio. La droga veniva acquistata e tagliata, a volte presso lo studio di tatuaggi gestito da uno dei due fratelli di Soriano, per poi passare di mano in mano dai grandi ai piccoli pusher, per arrivare in numerose e piccole dosi nelle discoteche e nei pub della Tuscia. Le dosi venivano ordinate per telefono e chiamate in vari modi, tra cui tatuaggio, aperitivo, felpa e punta del trapano.

Per finanziarsi e poter investire in acquisto di stupefacenti i trafficanti commettevano una miriade di altri reati: estorsioni e usura, furti in abitazione ed esercizi commerciali, sfruttamento della prostituzione.

In particolare sette soggetti destinatari delle misure di custodia cautelare di oggi sarebbero risultati attori principali in una serie di episodi di estorsioni e usura emersi a Viterbo e a Narni (TR), nei confronti di gestori di attività alberghiere e di bar. Le vittime sarebbero state costrette a pagare migliaia di euro per evitare di essere pestati. Chi contraeva debiti e non poteva pagare, vedeva il proprio debito aumentare vertiginosamente a causa dei tassi usurai che la banda applicava. I sette, che si prestavano anche ad attività di “recupero cediti”, per intimidire maggiormente le loro vittime, si fingevano di origine campana e parlavano simulando l’accento napoletano.

Uno dei due fratelli di Soriano, unitamente alla compagna, sarebbe risultato anche l’autore di decine di furti ai danni di abitazioni e negozi. Sempre con la compagna avrebbe costretto una cittadina straniera a prostituirsi a Viterbo e a Roma, ed in una circostanza, quando la ragazza ha tentato di opporsi agli ordini del suo aguzzino, sarebbe stata brutalmente violentata.

Nel corso delle perquisizioni odierne infine sono stati sequestrati complessivi cinque grammi di cocaina, 20 grammi di hashish, 35 grammi di marijuana, due piante di canapa indica e 14 confezioni di farmaci dopanti. E’ stato deferita in stato di libertà una persona e denunciate in stato di libertà altri sei  indagati.

Usura e droga, quaranta arresti

28 maggio, 2012 - 11.29