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Politica -Il direttore del Giornale dichiara di aver scritto su Fini solo ciò che pensano tutti

Feltri: “Il mio messaggio non era mafioso”

<p> Vittorio Feltri</p>

Vittorio Feltri

Non si placano le tensioni tra gli esponenti del Pdl dopo il nuovo attacco di Vittorio Feltri al presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Il direttore del Giornale nega che il suo messaggio editoriale di lunedì fosse “mafioso”. In una intervista alla Stampa definisce invece un “messaggio mafioso” l’annuncio di querela arrivato ieri da Giulia Bongiorno.

“Ma come – dichiara Feltri – scrivo quello che la stragrande maggioranza della gente pensa su Fini e tutti mi chiamano. Lui pochi giorni fa mi ha dato del “killer” e nessuno ha fatto niente”.

Tremonti intanto commenta le accuse mosse a Silvio Berlusconi. “Contro il premier – afferma Tremonti – c’è stata una campagna orchestrata tra l’altro senza che alla base vi sia alcun elemento giudiziario”.

Sul congresso del Pd invece dice che “è importante perché una svolta positiva democratica può essere data proprio dalla ripartenza dell’opposizione in Parlamento. Il dialogo sarà più facile con un interlocutore responsabile con cui parlare su ciascun tema”.

Definisce infine irreale un eventuale anticipo delle elezioni. “Un governo Casini durerebbe pochissimo”.

15 settembre, 2009 - 11.15