“Bisogna lottare contro ogni tipo di oppressione”
“Un’esperienza commovente in un luogo di profonda tristezza e importante soprattutto per le mie figlie Sasha e Malia”.
Queste le parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha definito la sua visita oggi alla fortezza di Cape Coast, un castello a 160 chilometri da Accra, dove nei secoli passati venivano rinchiusi migliaia di schiavi africani, prima di salpare per l’America, per il cosiddetto “il viaggio senza ritorno”.
Obama è andato a Cape Coast con a sua famiglia.
E’ interessante sapere che il bis-bis-bisnonno della moglie Michelle partì dall’Africa come schiavo in catene, anche se non è noto da quale zona del continente provenisse.
“Gli Obama” hanno ascoltato due guide, che le hanno spiegato come funzionava la tratta e la prigionia in questa fortezza costruita nel XVII secolo e oggi restaurata, una delle decine di prigioni di questo tipo ormai in rovina sulla costa dell’Africa occidentale.
“L’insegnamento che si deve trarre – ha dichiarato il presidente Usa – è che qualsiasi gruppo di persone che degrada un altro gruppo di persone dev’essere combattuto, bisogna lottare contro l’oppressione di ogni tipo”.
Dopo la visita a Cape Coast, Obama e la famiglia presidenziale lasceranno il Ghana per tornare a nella White house di Washington.