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Quirinale - Convocato il ministro Angelino Alfano

Stop di Napolitano ddl sulle intercettazioni

<p> Giorgio Napolitano</p>

Giorgio Napolitano

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, convoca al Quirinale il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per il ddl sulle intercettazioni.

Il disegno di legge che vuole abolire le intrercettazioni e mettere il bavaglio alla stampa.

Contro si sono già espressi, oltre l’opposizione, i magistrati e giornalisti che contro la riforma hanno indetto uno sciopero il 14 luglio.

Il capo dello Stato ha manifestato tutta la sua preoccupazione per le “accese tensioni” in atto e per ora si è limitato a dissuadere in modo informale dall’andare avanti con il testo attuale. Ma appare chiaro che in caso contrario si vedrebbe costretto a non firmare il ddl per problemi di incostituzionalità.

Il ddl è all’esame della commissione Giustizia del Senato e martedì si concluderà la discussione generale.

Il ddl comporterebbe gravi danni per quanto riguarda la sicurezza e in particolare le indagini. Metterebbe poi il bavaglio ai giornalisti che rischierebbero il carcere e costringerebbe gli editori ad una pesante ingerenza nelle redazione a causa delle pesantissime multe (300mila euro) per chi pubblica intercettazioni.

Se la legge passasse nella stesura attuale, per intercettare ci dovrebbero essere “evidenti indizi di colpevolezza» e non più “gravi indizi di reato”.

Questo secondo molti magistrati comporterebbe lesione delle indagini perché non basterà più che sia stato commesso un reato per indagare anche con gli ascolti telefonici. Non si potrà poi indagare contro ignoti.

E questo avrà delle conseguenze serie anche per le indagini antimafia, nonostante la maggioranza continui a parlare di “doppio binario”, perché di solito si arriva a contestare un reato come l’associazione mafiosa solo dopo aver scoperto una rete di reati comuni.

Nel centrodestra si starebbe facendo strada l’ipotesi di una modifica del ddl.

Ora l’intervento di Napolitano dovrebbe condurre la maggioranza una legge compatibile con la costituzione e la libertà di stampa.

4 luglio, 2009 - 10.43