Caso Boffo, limiti a visione atti
Il gip di Terni, Pier Luigi Panariello, ha rifiutato un accesso indiscriminato agli atti del procedimento che ha coinvolto Dino Boffo.
Il giudice ha autorizzato i giornalisti a fare copia solo del decreto penale con il quale il direttore di Avvenire è stato condannato a pagare un’ammenda di 516 euro per molestie personali.
E’ stato lo stesso gip a confermarlo. Panariello ha successivamente disposto che venga cancellato il nome della persona coinvolta.
Panariello ha reso noto che il procuratore della Repubblica di Terni Fausto Cardella aveva invece espresso parere favorevole alla messa a disposizione dei giornalisti di tutti gli atti del fascicolo, celando comunque il nome della persona offesa.
”Ritengo – ha detto il gip – che il diritto di cronaca possa essere soddisfatto attraverso la divulgazione del fatto, cioè di come si è concluso il procedimento”.
Secondo Panariello la conoscenza degli atti processuali andrebbe riservata alle parti coinvolte che, ”se lo vogliono possono poi metterli a disposizione”. Panariello ha anche affermato che ”in questi giorni i difensori di Boffo hanno chiesto copia degli atti del fascicolo”.