Dirigente scolastica rifiuta il minuto di silenzio
“Nel mio istituto non si parteciperà al minuto di silenzio perché in questo momento sarebbe solo retorica”.
Lo ha detto stamattina il dirigente scolastico della scuola materna ed elementare “Iqbal Masih” di Roma, Simonetta Salacone.
“Meglio dedicare il silenzio a tutte le vittime sul lavoro”, ha aggiunto.
L’istituto statale, che si trova alla periferia di Roma e che nelle sue classi ospita circa il 30% di alunni stranieri, in particolare nomadi, era stato lo scorso anno capofila della protesta contro la riforma Gelmini.
“Una vera missione di pace va fatta con dottori e insegnanti, non con i militari – ha spiegato la dirigente, che ha ricordato – il mancato sostegno agli ospedali di Emergency”.
Per Salacone “i bambini delle scuole materne ed elementari sono troppo piccoli per riflettere su alcuni temi”.
“E’ davvero triste apprendere che in alcune scuole si sia deciso di non osservare il minuto di silenzio in memoria dei militari italiani caduti in Afghanistan – risponde il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini -. La missione fondamentale della scuola è educare alla cittadinanza che i militari lavorano per riportare la civiltà in zone devastate, costruendo scuole e ospedali”.
“L’idea che, per motivi di polemica politica, alcuni docenti e dirigenti scolastici abbiano voluto deliberatamente mancare di rispetto a chi ha dato la propria vita per portare pace e sicurezza nel mondo, è una cosa che riempie di amarezza. Mi sento di chiedere scusa alle famiglie dei nostri soldati”, ha concluso.