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L'opinione di Mattioli

Scritte blasfeme, c’era da aspettarselo

Francesco Mattioli

Francesco Mattioli

C’era da aspettarselo. Quel palco su cui ha officiato la Messa il papa, che qualcuno vorrebbe donato alla comunità viterbese per valorizzare la valle di Faul con spettacoli ed esibizioni, è rimasto vittima del solito vandalo di turno.

Il vandalismo è sempre un atto di stupidità, certo, e attiene innanzitutto alla intelligenza (intelligenza?) di chi lo pratica, ma non ne va sottovalutato il brodo di coltura in cui si alimenta.

L’inusitata ondata di critiche alla venuta di papa Ratzinger a Viterbo – dagli alberelli tagliati allo sfarzo della papamobile, fino alle posizioni teologiche del pontefice e di Santa Romana Chiesa – potrebbero aver scatenato l’ebbrezza dell’ignoto vandalo, dandogli l’insana ispirazione?

Difficile a dirsi; probabilmente no… altrimenti ne verrebbe soffocata la libertà di opinione e di dibattito, o forse sarebbe necessario tenere alto il livello di tale dibattito per non dare esca alla stupidità…

In ogni caso, è interessante notare che mentre il vandalo malediceva Ratzinger e si crogiolava nella bestemmia, abbia inneggiato – cosa singolare – a Giovanni XXIII.

Mi sarei aspettato Giovanni Paolo II: non sarà un lapsus dello scribacchino? Comunque, in alcuni ambienti, caratterizzati ancora dalla vetusta teologia della liberazione in una versione particolarmente populista ed estremista, si è già riscontrato questo atteggiamento contraddittorio e sorprendente.

Si tratta di una degenerazione estrema di quello stesso orientamento cattolico che, a livello teologico, storicizza e secolarizza gran parte dei dogmi evangelici e a livello popolare guarda con orrore cataro a certi aspetti esteriori della Chiesa.

Una posizione estremista che, seppure più “colta” e meno virulenta nelle sue manifestazioni esteriori, fa da contraltare a quella dei tradizionalisti razzisti e crociati di ispirazione leghista.

Qualcuno teme che in certe diocesi d’Italia si stiano alimentando nuovi “opposti estremismi “, tutti con la croce in mano…

Non è una mia opinione in libertà. Relata refero: è il risultato sia di varie ricerche scientifiche che di alcuni riscontri delle autorità di pubblica sicurezza.

Forse tutto questo dipende anche dal fatto che in politica tutti – a destra e a sinistra – stanno tirando la giacchetta ai cattolici per lucidare il proprio partito, e allo stesso tempo tutti ne fanno comodo bersaglio, fidando nella mitezza che, almeno oggi, manifestano coloro che si sforzano di seguire veramente il Vangelo.

Francesco Mattioli

29 settembre, 2009 - 16.53