Berlusconi: “I pm sono comunisti”
Silvio Berlusconi interviene a sorpresa con una telefonata a Ballarò e non risparmia battute taglienti né alla sinistra, né tantomeno al presentatore del programma di Rai Tre. “Mi lasci parlare – dice il premier a Floris -. La ?tv pubblica non è sua né mia, ma degli italiani che la pagano ?con il canone”. “Proprio perché pagata dagli italiani – replica il ?giornalista con un sorriso – questa trasmissione è libera: fa ?parlare il presidente del Consiglio e gli rivolge delle ?domande”.
Lo scambio di frecciatine va avanti per molto al punto che gli ospiti in studio, rosy Bindi e Pierferdinando Casini in particolare, si infastidiscono. “Se Berlusconi telefona per togliere tempo ai nostri interventi – lo apostrofa la Bindi – allora pretendiamo che il programma duri di più”. E Ballarò è costretto a sforare di circa 20 minuti.
Battibecchi a parte, Berlusconi ha chiamato Rai Tre anche per commentare i fatti di attualità degli ultimi giorni che lo coinvolgono. Primo tra tutti il processo Mills. “I pm sono comunisti – è il giudizio del premier dopo la sentenza -. Loro sono la vera opposizione nel nostro Paese”.
Poi passa al risultato delle primarie del Pd. “Con Bersani – dice – è tornato il Pci. Comunque non mi preoccupo, il governo ha sempre ampi consensi”. E, dati alla mano, snocciola le percentuali raccolte dall’ultimo sondaggio. Il governo è al 54% dei consensi; il ?premier ne ottiene il 68%; il Pd è solo al 25%.
Il premier poi ha protestato per come la trasmissione è stata ?condotta da Giovanni Floris: ”La tv pubblica italiana ha una ?prevalenza assoluta di giornalisti di sinistra e di programmi di ?sinistra. Non credo che questo sia ammissibile in una emittente ?pubblica. E’ un festival della calunnia”.
Il Cavaliere parla anche della vicenda di Piero Marrazzo e della telefonata con cui ha avvertito l’ormai ex presidente della regione Lazio del video che lo ritraeva in compagnia di un trans: “L’ho lasciato pienamente libero di decidere le scelte da fare: acquistare il documento dall’agenzia che ce l’aveva oppure denunciare l’intera vicenda alla magistratura”.
Quanto alla Mondadori, alla quale era stato offerto il filmato dello scandalo in cambio di un compenso, Berlusconi ha chiarito che il rifiuto dell’acquisto era già stato fatto prima che lui fosse informato di tutto dalla figlia Marina, “perchè la Mondadori non è nè Repubblica, nè l’Espresso”.
Nel suo lungo intervento telefonico, il premier ha anche contestato con forza tutte le “illazioni” che i mass media avrebbero riferito sul suo viaggio in Russia: “Sono rimasto con Putin solo per un giorno con l’obiettivo di lavorare positivamente al rilancio delle imprese italiane. E sono partito in ritardo solo per la fitta nebbia”.
Non è mancato un accenno alla vicenda Tremonti, incontrato ieri sera ad Arcore: “È stato chiarito un equivoco. La politica del rigore non è stata solo una scelta del ministro dell’Economia, ma di tutto il governo. La politica del rigore va coniugata con le esigenze dello sviluppo”.
Quanto alla riduzione dell’Irap, “si farà, come prevede il programma di governo, perché insieme al rigore occorre anche aiutare le imprese e le famiglie (con il quoziente familiare)”. Ma si potrà fare solo “entro i tempi possibili, in base alla situazione dei conti pubblici, e cioè quando sarà finita la crisi”. Quando? “Nessuno al mondo lo sa”, è stata la risposta del premier.
“Come va la scarlattina? – chiede infine Floris quando il premier ricorda che è a casa in convalescenza -. “Se viene a casa mia sarò felice di attaccargliela…” replica il Cavaliere prima di mettere giù la cornetta.