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Economia -Ma il manifatturiero stenta ad ingranare

Confindustria: “La ripresa c’è”

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Continua la ripresa economica, ma il manifatturiero stenta a ingranare. In più rimane l’allarme della disoccupazione.

Confindustria comunque vede la svolta e rialza le previsioni economiche per quest’anno e il prossimo. Il pil chiuderà il 2009 a -4,5% (dal -4,8 di settembre). E andrà oltre l’1% nel 2010 (migliorando il +0,8 della stima precedente) rivela la congiuntura flash diffusa ieri.

“La ripresa si estende e consolida. Ma nel manifatturiero i livelli di attività rimangono molto lontani dai valori pre-crisi, soprattutto nei settori dei beni di investimento”, spiegano gli esperti del Centro Studi di Viale dell’Astronomia.

A livello globale il punto di svolta è arrivato in estate quando i Paesi avanzati e quelli emergenti sono usciti dalla recessione globale. “Il netto recupero del commercio mondiale è insieme l’effetto di questa coralità e la cinghia di trasmissione degli impulsi espansivi” commentano i tecnici di Confindustria.

L’Italia ha agganciato la ripresa, con lo scatto della produzione industriale ad agosto, che rallenterà in autunno, confermando quello che aveva dichiarato giorni fa Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: “Abbiamo il peggio alle spalle, stiamo andando verso un miglioramento, ma ci vorrà tempo per recuperare i livelli di produzione pre-crisi”.

Nei primi nove mesi le ore di cassa ordinaria, straordinaria e in deroga, autorizzate hanno superato i 622 milioni con un balzo a settembre del 437% su base annua e del 13,3% rispetto a luglio. “È sicuramente positiva – affermano gli esperti confindustriali – l’azione della Cig nel salvaguardare i posti di lavoro, ma se la contrazione dell’attività si rivelerà duratura tale strumento potrebbe non essere più adeguato”.

Tra i segnali di una normalizzazione della crisi spicca comunque il ricorso relativamente contenuto alla Cig straordinaria: +131% in un anno.

Infine, Confindustria sottolinea l’effetto positivo del calo dei tassi che ha continuato a essere trasferito alle imprese e alle famiglie. Ma avverte che ciò obbligherà la Bce, Banca centrale europea, a osservare una politica monetaria ancora più cauta.

18 ottobre, 2009 - 16.24