“Giorgio non firmare”
Slitta a domani il voto finale sul decreto correttivo della manovra che introduce anche lo scudo fiscale.
Lo ha deciso il presidente della Camera Fini accogliendo la richiesta di Pd, Udc e Italia dei valori che avevano rivolto un appello affinchè non scattasse la “ghigliottina” che interrompe forzatamente il dibattito in corso in Parlamento.
Secondo Fini, infatti, il dibattito avrebbe dovuto forzatamente chiudersi oggi e approdare alla votazione finale anche se la discussione non fosse stata ultimata. Questo per dare modo al presidente della Repubblica di valutare in modo approfondito il contenuto del decreto legge.
In realtà, tutta la mattinata era stata connotata dalle contestazione dell’opposizione.
Coppola, sigaro e fazzoletto davanti al volto: i deputati dell’Italia dei Valori hanno inscenato una manifestazione davanti a Montecitorio. “La mafia ringrazia”, recitavano i cartelli innalzati da qualche decina di militanti che hanno intonato slogan come “Lo scudo fiscale serve al principale”.
Tutti indossavano le magliette “Giorgio non firmare”, e dalla piazza, Antonio Di Pietro ha rinnovato il suo appello a Napolitano: “Fermi una norma che sancisce definitivamente l’aiuto del Parlamento alla mafia. Chiedere a Napolitano di non prestarsi a questa opera mafiosa è un dovere di ogni cittadino”.
A criticare lo scudo fiscale contenuto nel decreto correttivo del dl anticrisi è tornato anche Pier Luigi Bersani: “È una vergogna, un luogo di menzogne a ripetizione – ha detto il candidato alla segreteria del Pd nel corso di una conferenza stampa -. Ci guadagneranno i molto ricchi e furbi, un certo numero di criminali e il sistema bancario che maneggerà un bel pò di soldi”. Non solo. “Chi paga le tasse ne pagherà di più – ha assicurato – perchè le tasse si alzano alla fine dei condoni”.