Islam a scuola, no secco di Maroni
La Lega Nord è contraria alla proposta di inserire l’ora di religione islamica nelle scuole italiane”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso della rubrica televisiva di Maurizio Belpietro. Maroni ha ribadito un secco no all’ora di insegnamento della religione islamica.
Il ministro ha espresso la sua contrarietà all’insegnamento della religione islamica nelle scuole italiane, “anche perché, mentre l’ora di religione cattolica rappresenta un’entità, la Chiesa, che ha una sua gerarchia, dei valori ben chiari, ben definiti, che si possono trasmettere, quello dell’Islam è un mondo tutto diverso”.
“L’imam intepreta il Corano liberamente, non cè una serie di dogmi, non c’è un messaggio chiaro da trasmettere – ha puntualizzato il ministro leghista – se, come penso fosse nelle intenzioni di Urso questa misura serviva per migliorare l’integrazione, siamo tutti d’accordo ma questo – ha, poi, concluso Maroni – è certamente il modo più sbagliato di farlo.
Non c’è un bel clima in Italia. Ci sono segnali preoccupanti, ma noi faremo di tutto per impedire che ritorni una stagione che tutti vogliamo appartenga ormai solo al passato”, ha spiegato Maroni facendo sapere che il Viminale sta “seguendo con grande attenzione anche episodi avvenuti nel passato recente”. Maroni ha poi parlato di “sviluppi interessanti” in relazione all’attentato alla caserma milanese, che si ricondurrebbe invece a terrorismo di matrice islamica.
“Le indagini stanno dimostrando che c’era un vera e propria cellula intorno al terrorista che non era un lupo solitario come sbrigativamente si è detto all’inizio. La cosa più preoccupante – ha spiegato il ministro dell’Interno – è che questa persona era in Italia da dieci anni, era ben integrato, parla bene l’italiano, ha avuto rapporti economici: se fosse oggi vigente la normativa che prevede la riduzione a cinque anni per avere la cittadinanza sarebbe probabilmente anche un cittadino italiano. Questo sarebbe un richiamo agli atti terroristici avvenuti in Inghilterra nel 2005, con terroristi nati e cresciuti in Inghilterra”.