L’Iran accusa l’Occidente
L’Iran continua ad accusare l’Occidente dopo l’attacco kamikaze nella provincia del Sistan-Baluchistan contro i Guardiani della rivoluzione, che ha provocato almeno 41morti.
Ali Khamenei, la guida spirituale iraniana, ha puntato il dito contro i “governi arroganti”, un termine con cui di solito sono indicati gli Stati Uniti.
Il comandante dei Guardiani della rivoluzione, il generale Mohammad Ali Jafari, ha accusato Stati Uniti, Gran Bretagna e Pakistan di intrattenere legami con i militanti sunniti responsabili dell’attacco kamikaze di domenica.
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha affermato che gli autori dell’attentato si nascondono in Pakistan e in un colloquio telefonico con il suo omologo Asi Ali Zardari ha chiesto che siano arrestati ed estradati.
“La presenza di elementi terroristici in Pakistan non è giustificabile e il governo pachistano deve collaborare per arrestare e punire questi criminali non appena possibile – ha detto Ahmadinejad -. Abbiamo appreso che alcuni ufficiali in Pakistan collaborano con i principali elementi dietro questi attacchi terroristici e riteniamo sia nostro diritto richiedere questi criminali”.
Un clima che rende ancora più delicati i negoziati, iniziati oggi nella sede dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica), tra Iran, Stati Uniti, Russia e Francia: al centro del dibattito, l’arricchimento all’estero di uranio iraniano per uso civile.
Mohamed ElBaradei, direttore generale dell’organo sulla sicurezza nucleare delle Nazioni Unite, ha parlato di “buon inizio” e colloqui costruttivi, con “la maggior parte delle questioni tecniche discussa”.
Tuttavia, ancor prima dell’inizio dei colloqui, Teheran ha annunciato che in caso di fallimento procederà con i suoi mezzi all’arricchimento di uranio al 20 per cento.