Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Dublino -L'Eire dice sì al Trattato di Lisbona

L’Irlanda sceglie l’Europa

<p></p>

Anche l’Eire aderisce al Trattato di Lisbona. E lo fa con un pieno consenso che neanche i più ottimisti speravano possibile.

Dopo la bocciatura del 2008, l’Irlanda ha deciso di voltare pagina e dare fiducia al documento che riforma l’Unione europea a 27. Il 67,3% degli irlandesi sono stati favorevoli. Solo il 32,87 ha ribadito il No. Rispetto allo scorso anno, un clamoroso 20,5% di irlandesi ha cambiato idea.

Colpiti dalla recessione, i 3,1 milioni di elettori dell’Eire hanno raccolto il messaggio del governo del premier Brian Cowen e dell’ampio fronte che sosteneva il Sì, dai maggiori partiti, alle grandi aziende, alle celebrità: con l’Europa abbiamo un ancoraggio sicuro per uscire dalla crisi, e solo grazie all’Ue non siamo sprofondati in un tracollo economico.

La vittoria si era andata profilando sin da ieri notte, quando exit poll informali condotti dai partiti indicavano una prevalenza dei favorevoli. Ma poco dopo l’apertura delle urne alle 9 di stamane e l’inizio del conteggio, è iniziata a manifestarsi la magnitudine della vittoria del Sì, oltre ogni previsione: alla fine si è attestato poco oltre il 67% a livello nazionale, ma ha toccato punte straordinarie, come nel collegio di Dun Laoghaire, poco a sud di Dublino, dove ha raggiunto l’81,17%.

L’affluenza è stata del 59% contro il 53,13% del 2008. Durante la mattinata, le conferme erano arrivate sia dai favorevoli, come il ministro degli Esteri Micheal Martin, che dai contrari, come l’imprenditore Declan Ganley, protagonista nel 2008 di una vittoriosa campagna per il No con la sua organizzazione Libertas.

Poco dopo le 14,30 è giunto l’annuncio ufficiale di un raggiante Taoiseach (premier in gaelico irlandese) Cowen: “Il Sì ha vinto. Oggi il popolo irlandese ha parlato con una voce chiara e forte. E’ un buon giorno per l’Irlanda e un buon giorno per l’Europa. Noi, come nazione, abbiamo compiuto un passo decisivo per un’Irlanda più forte, più giusta e migliore. Andiamo avanti, in Europa”.

Ganley, che era entrato solo tre settimane fa nella campagna referendaria dopo aver promesso di non farlo (all’epoca della sua sconfitta nelle europee di giugno), si è detto sorpreso dalle dimensioni della vittoria del Sì.

“Sono deluso, certo. Ma rispetto il risultato, in ogni caso, la gente si è espressa”. Amareggiato anche Gerry Adams, leader del Sinn Fein, unico grande partito irlandese a essere per il No: “Questo voto mina la struttura sociale di questo Paese. Ma i sostenitori del No non si perdano d’animo. La battaglia continua, per i diritti e l’eguaglianza, in Europa ma soprattutto in Irlanda”.

4 ottobre, 2009 - 14.53