Marocco, in prigione per una caricatura
Elezioni in Mozambico e fatwa per Khaled Gueddar.
Afrik.com, quotidiano sull’attualità dell’Africa nera e del Maghreb, apre questa mattina, con la notizia delle elezioni in Mozambico. Che il giornale stesso definisce “una formalità” per Armando Guebeza, leader del Front de libération du Mozambique.
Il partito, infatti, essendo al potere da oltre trent’anni, ha buone possibilità di farcela anche stavolta.
Altra notizia in rilievo sul quotidiano, quella riguardante Khaled Gueddar, vittima di una fatwa sulla caricatura.
Il caricaturista marocchino, insieme a Taoufik Bouachrine, direttore del giornale per cui lavora, rischiano una pena da sei mesi a tre anni di prigione. La loro colpa sarebbe aver pubblicato sul quotidiano marocchino Akhbar Al Youm un caricatura del fratello del re Mohammed VI. Il loro destino sarà deciso domani, 30 ottobre.
In attesa di conoscerlo, Gueddar reclama la sua innocenza e rivendica il diritto alla libertà di espressione.
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Il New York Times apre l’edizione di oggi, 29 ottobre, con l’arrivo del presidente Barack Obama al Dover Air Force base, dove ha incontrato i membri delle famiglie dei 18 soldati americani uccisi questa settimana in Afghanistan.
Come riporta l’articolo, questa sarebbe il primo viaggio del presidente alla base aerea di Delaware, l’aeroporto da cui fanno rientro le vittime di guerra. L’arrivo di Obama è simbolico e influenzerà il presidente americano a definire al più presto una strategia militare in Afghanistan. E’ attesa in questi giorni la decisione di Obama se inviare o meno truppe, intensificando lo sforzo militare in Medio Oriente.
Sempre nell’articolo si legge che ottobre è stato il mese più sanguinoso per l’America dall’inizio della guerra, con oltre 54 soldati uccisi. Secondo quanto riportano fonti americane, Obama sarebbe molto vicino alla decisione finale della strategia militare. Una decisione che è attesa nei prossimi giorni.
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L’edizione online di O Globo, quotidiano brasiliano, apre il giornale con la lotta del presidente Lula alla droga e alle armi, pericoli molto diffusi nel suo paese.
Un compito che, secondo il presidente, sarebbe stato facilitato se gli organi di sicurezza di Rio avessero potuto contare su mezzi efficienti, invece di quelli che hanno a loro disposizione. Si tratta di scanner e raggi x che, invece di essere utilizzati, si stanno deteriorando da oltre due anni, inscatolati in capannoni della Soprintendenza della Federal Highway police.
L’equipaggiamento all’avanguardia in grado di rilevare armi e droga all’interno di camion, autobus e macchine per le strade, come si legge nell’articolo, è stato acquistato dalla National Public Safety per una somma di circa novanta milioni di dollari.
La denuncia è arrivata dopo l’allagamento di uno dei capannoni, che ha provocato il deterioramento del materiale al suo interno. E’ stata dunque aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità.
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Il Times online in prima battuta tratta l’eventuale candidatura di Tony Blair alla presidenza dell’Unione europea.
Come riporta l’articolo, la sua nomina potrebbe concretizzarsi solo se i leader europei concorderanno sulla necessità di una figura di spessore, con influenze a livello mondiale.
Il nome dell’ex premier inglese sarebbe emerso dopo un’attenta analisi dei lavori svolti da Blair in ambito europeo, che gli avrebbero permesso di fare la differenza tra tutti i possibili concorrenti. La candidatura dell’inglese sarebbe stata discussa in una riunione a Parigi tra il presidente francese Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel.
Pieno sostegno, invece, dal governo inglese. Gordon Brown, secondo quanto si legge nell’articolo, ha fatto sapere che sarebbe felice della candidatura di Blair e che la sua nomina sarebbe motivo di orgoglio per il paese.
Circolano delle voci per cui lo stesso Brown starebbe spingendo per la candidatura.
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Il quotidiano francese Le Monde torna sull’argomento nucleare, riportando una dichiarazione di Mahmoud Ahmadinejad. Il leader iraniano, questa mattina, si è detto pronto alla cooperazione con le potenze europee al tavolo delle trattative.
Ahmadinejad dice, infatti, di aver notato dei segnali di apertura da parte dell’Occidente nei suoi confronti.
“Prima volevano lo stop del programma nucleare iraniano – afferma – oggi hanno accettato di partecipare alla costruzione dei reattori e delle centrali nucleari. Sono passati dalla politica del confronto a quella della cooperazione. E anche noi siamo pronti a questo”.
“La fornitura di combustibile per un reattore sperimentale di Teheran – ha continuato Ahmadinejad – è un’opportunità per l’Iran di valutare la “onestà” delle potenze mondiali e dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’energia atomica (Iaea).
Si apre, quindi, una nuova fase delle trattative. All’insegna della collaborazione.
In seconda battuta il quotidiano francese online si sofferma sull’incontro tra i dirigenti europei che si è svolto questa mattina a Bruxelles e proseguirà fino a domani, 30 ottobre.
Scopo della riunione, sbloccare il trattato di Lisbona per iniziare a discutere su chi sarà il futuro presidente dell’Unione europea.
Una questione che, ufficialmente, non è all’ordine del giorno, ma che sarà, di certo, sulla bocca di tutti.