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Politica -Verdi, Italia dei valori e parte del Pd lo invitano a lasciare mentre il Pdl insiste sull'importanza della privacy

“Marrazzo si dimetta”

<p>Roberto Maroni</p>

Roberto Maroni

“Marrazzo si dimetta”. E’ il coro unanime del mondo politico. O almeno dei Verdi, dell’Italia dei valori e, secondo indiscrezioni del segretario del Pd Dario Franceschini, per cui la scelta delle dimissioni sarebbe inevitabile.

Il governatore del Lazio sarebbe stato ricattato per circa due mesi da alcuni carabinieri, che dopo l’irruzione in una casa di Roma avrebbero trovato Marrazzo in camicia e in compagnia di un transessuale di nome Jacquline.

I carabinieri, invece di distruggere il video, avrebbero chiesto una cospicua somma di denaro ricattando il presidente della Regione. Marrazzo si è subito difeso smentendo la faccenda. “E’ una bufala – ha detto l’ex giornalista -, una montatura per indebolirmi a ridosso delle elezioni regionali”.

Chi ha visto il video ha detto che la qualità delle immagini era molto scadente, perché sarebbe stato girato con un telefonino. Ma è possibile identificare Marrazzo, perché chi l’ha girato ha colto alcuni particolari che lo riguardano.

Intanto sono cominciati nel carcere romano di regina Coeli gli interrogatori dei quattro militari arrestati dai Ros. Ma uno degli indagati ritorna sui suoi passi: “Forse non era lui nel video”

Il gip del tribunale di Roma Sante Spinaci dovrà esaminare la richiesta di convalida del fermo emesso nei confronti di Luciano Simeone, Carlo Tagliente, Antonio Tamburrino e Nicola Peschini.

I quattro sono accusati di estorsione, ricettazione, violazione della privacy e del domicilio. Due di loro, secondo le accuse, avrebbero fatto irruzione nel luglio scorso nell’appartamento in uso ad un transessuale in via Gradoli a Roma dove avrebbero filmato Piero Marrazzo, semi nudo, in compagnia del trans estorcendogli denaro e facendosi consegnare due assegni per un totale di 20.000 euro, mai giunto all’incasso.

Mentre parte della sinistra sta invitando Marrazzo a dimettersi, il ministro Roberto Maroni non la pensa così. “Si tratta di una vicenda privata e nella vita personale uno può fare quello che vuole” ha concluso Maroni. “Condivido l’invito a non dimettersi avanzato dal ministro Maroni a Marrazzo. Bisogna che si affermi il principio della separazione tra politica e vita privata”, aggiunge Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.

24 ottobre, 2009 - 15.26