“Partirò dal lavoro”
Ormai è ufficialmente a capo del Pd e Bersani presenta il suo programma.
Dice di non temere scissioni interne, ma cerca di aprire il partito a chi collaborerà con lui. A Rutelli che sembra intenzionato a lasciare il Pd replica: “Siamo qualcosa di nuovo, non ci si può sottrarre alla sfida”. Pierluigi Bersani comincia così la sua prima giornata da segretario dei democratici.
Pensa ad un “partito popolare dei tempi moderni”, e dice di volersi rivolgere ai lavoratori, alle piccole imprese, alle famiglie con i loro bisogni e aòle nuove generazioni.
Un punto di partenza c’è: l’Ulivo. “Ho sempre detto che in quel movimento – aggiunge il segretario democratico – c’era il sapore di una grande riscossa civica, non era solo un’operazione politica. Questo è un punto che intendo riprendere perché abbiamo bisogno di metter dentro alla forza che abbiamo fatto vedere ieri, una spinta che viene dall’idea che questo Paese può vivere intorno alle regole, ai meriti, ai diritti, ai doveri, alla sobrietà della politica. L’Ulivo mi pare rappresentasse questo: quindi è un tema da riprendere”.
Bersani vede un partito che “offre un quadro generoso” e che si rivolge “a tutte le forze alternative alla destra”. Non un partito “che dialoga, ma che si confronta. C’è il Parlamento, lì si discute”.
Sulle conseguenze del caso Marrazzo, il segretario del Pd attacca trasversalmente il presidente del Consiglio: “Non ho ancora visto l’autosospensione di Berlusconi, ma magari ci sarà la settimana prossima. Intanto parliamo di cose più serie, dei problemi reali dei cittadini”.
Dopo la conquista della segreteria, Bersani, in un’intervista radiofonica ai microfoni di Cnr, spiega che il suo primo gesto da segretario sarà quello di occuparsi del lavoro e della precarietà. “C’è un muro di gomma da abbattere – spiega – quello che si è creato tra sistema politico, media e condizioni reali”.
Oggi, come primo atto, Bersani ha incontrato i lavoratori e gli artigiani di Prato. La crisi qui ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro. Dopo 63 anni di giunte di sinistra, alle amministrative dello scorso giugno il Comune è stato conquistato dal centrodestra, con il sindaco Roberto Cenni. E proprio per parlare della difficile situazione economica, Bersani chiede a Berlusconi e il ministro Giulio Tremonti di venire in Parlamento “almeno una volta” a discutere della crisi.