“Ridateci la serenità”
Si sono conclusi da poco al Duomo di Messina i funerali di Stato di alcune delle vittime dell’alluvione, che la settimana scorsa ha ucciso 28 persone e ne ha ferite un centinaio.
La lettura dei nomi di donne, uomini e bambini, che hanno perso la vita dopo i crolli e le frane scatenati dalla violente piogge hanno segnato tra gli applausi l’inizio della cerimonia, celebrata dall’arcivescovo di Messina, Calogero La Piana.
Ventuno bare sono allineate ai piedi dell’altare, tutte avvolte nel tricolore tranne quella di una donna rumena, fasciata dalla bandiera del suo paese. Le altre vittime hanno preferito una cerimonia in forma privata. Una vittima ancora non è stata identificata.
“Restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza fatto di opere concrete e non di carte o parole vuote e di circostanza, perché simili tragedie non abbiano più ad accadere”, ha detto l’arcivescovo rivolgendosi alle autorità nel corso dell’omelia, tenuta dopo la lettura del Vangelo di Marco.
“Si è voluto, come avviene sovente in circostanze simili, polemizzare, giudicare, e condannare con sufficienza e presunzione. Ciò che tuttavia non riusciamo a tollerare è il reiterato tentativo di strumentalizzare per l’ennesima volta il dramma di questa nostra terra e questa nostra amata gente”, ha detto ancora.
Tra le autorità presenti, il premier Silvio Berlusconi, il presidente della Camera Renato Schifani, il capo della protezione civile Guido Bertolaso, i ministri della Giustizia Angelino Alfano e dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Mancava invece il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha chiesto a Schifani di rappresentarlo, a causa di un dolore alla caviglia.
Presente anche una delegazione dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.